Sono milioni nel mondo i devoti di Santa Rita da Cascia (1381 - 1447) la cui festa si celebra il 22 maggio. Anche quest'anno il 22 maggio è stata giornata di celebrazioni a Cascia e nel mondo. Una celebrazione segnata dagli appelli alla pace, come quello lanciato da suor Maria Rosa Bernardinis Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, al termine dei festeggiamenti della taumaturga umbra, che ha visto confluire a Cascia (Pg) migliaia di pellegrini da tutto il mondo. “La santità della nostra amata Rita passa per la sua umanità, come figlia, donna, moglie, madre e suora calata nel mondo e in relazione con l’altro. A conclusione della Festa a lei dedicata, voglio lanciare con forza un nuovo appello per la pace nel mondo, a partire dalle martoriate Ucraina e Terra Santa, ricordando che essa dipende proprio dalla salvaguardia della nostra umanità. Che passa dall’amore per il prossimo, attraverso l’empatia, la compassione, il rispetto reciproco, la solidarietà. Invito tutti a coltivare la cura dell’altro e il dialogo, con la consapevolezza che ogni vita è sacra. E che non esiste amore senza giustizia, né giustizia senza amore”.
Anche il card. Robert F. Prevost, Prefetto del Dicastero dei Vescovi, nell’omelia del Pontificale, ha citato Santa Rita come esempio di pace: “In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come un’agente di autentica pace e riconciliazione – ha commentato – A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo, con la nostra preghiera, che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato”. Continua anche dopo la Festa la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Santa Rita da Cascia, creata nel 2012 dalle monache agostiniane per rendere più strutturate le loro opere di solidarietà, in favore dei suoi progetti per i più fragili in Italia e nel mondo, tra cui quello con destinazione Cuzco, in Perù.
Venerdì 17 maggio 2024 alle ore 16.00, presso la Sala Santa Chiara a Cascia, si è svolta la presentazione del volume “Il processo di beatificazione di Santa Rita del 1626”. L’opera è stata voluta dall’archidiocesi di Spoleto-Norcia, curata da Leonardo Lolli ed edita da “Il Formichiere”. «Il processo di beatificazione di Santa Rita del 1626 – afferma il curatore Lolli – è conservato nell’archivio diocesano a Spoleto. Finora era stato studiato, soprattutto dai padri agostiniani, per ricostruire la vita di Santa Rita. Ma non era mai stato tradotto e trascritto integralmente. Quindi possiamo dire che si tratta di un’opera assolutamente inedita. Vi sono contenute una raccolta di testimonianze scritte a Cascia, che raccontano la fama di santità, le virtù e i miracoli di Santa Rita. Quest’opera ha l’obiettivo di far conoscere ancora meglio la biografia della Santa e di aumentarne la devozione». Da ricordare che il processo di beatificazione di Santa Rita fu celebrato dal vescovo di Spoleto Lorenzo Castrucci, su proposta di papa Urbano VIII che di Castrucci era stato predecessore nella cattedra episcopale spoletina. Fu poi lo stesso Urbano VIII ad ascrivere Rita nell’albo dei Beati.
Per maggiori informazioni www.festadisantarita.org
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Il messaggio lancia un appello per la liberazione “degli ostaggi, dei prigionieri, il ritorno dei senzatetto e degli sfollati, la cura dei malati e dei feriti, il ripristino delle proprietà sequestrate o minacciate e la ricostruzione di tutte le strutture civili che sono state danneggiate o distrutte”.
Oggi, 12 dicembre, è la sua festa. La testimonianza di quanto la purezza del cuore possa far fiorire nel mondo la bellezza.