Trentacinque anni fa, era il 1. Ottobre 1989, da una intuizione di mons. Eugenio Corecco, veniva inaugurata la chiesa di Gesù Cristo Redentore dell’Uomo a Bellinzona, nel quartiere Le Semine, in un semplice prefabbricato che ancora oggi è punto di riferimento in una delle zone più popolari e multiculturali della città. Per celebrare l’importante anniversario, questa sera si terrà un momento di musica e letture tratte dalla prima enciclica di San Giovanni Paolo II dedicata a «Cristo Redentore dell’uomo» (1979) alla quale la parrocchia è intitolata. L’evento è stato ideato da Marco Squicciarini insieme ad altri musicisti non professionisti: «si tratta – ci spiega – di una serata nata da una intuizione di don José Rosales Mendez», parroco della comunità di Gesù Cristo Redentore. «Non conoscevamo questa enciclica – continua Squicciarini – e tutti noi siamo rimasti molto colpiti dalle parole di San Giovanni Paolo II che parlano della redenzione dell’Uomo». Quella di stasera sarà dunque un’occasione per (ri)scoprire un testo di 45 anni fa che continua a parlare alle donne e agli uomini di oggi: «Sono pagine che parlano dell’uomo con una stima e con un realismo profondissimo, e poi parlano della possibilità di essere redenti, cioè della possibilità di essere felici e di essere salvati. Leggendo il testo di San Giovanni Paolo II abbiamo trovato tanti punti in cui potevano risuonare dei canti di tradizione diversa. La chiesa di Cristo Redentore dell’Uomo è proprio una chiesa dove il canto è molto sentito e dove da sempre convivono culture diverse».
Margherita Saltamacca, attrice professionista, leggerà dunque alcuni passaggi dell’enciclica che verranno accompagnati da musica e canti: «Abbiamo deciso di iniziare la serata con un canto d’Avvento, un inno molto antico che recita “Innalzate nei cieli lo sguardo, la salvezza di Dio è vicina”, perché esprime molto bene la dimensione di attesa dell’uomo e l’invito a guardare in alto per accorgersi che la salvezza viene a redimerci. Nell’incipit dell’enciclica, dove si dice “il verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi e questo è un segno dell’amore potente dell’amore che Dio ha per il mondo” verranno accostati dei canti di tradizione popolare che raccontano l’evento dell’Angelus e dell’incarnazione. Abbiamo poi trovato un canto paraguaiano dedicato alla Vergine maronita che eseguiremo con voci, flauto e chitarra. Altri canti inoltre sottolineeranno la novità dell’intervento di Gesù nel mondo: ad esempio abbiamo trovato un antico canto di coro “Benedetto sia lo giorno” o il canto corale “Egli è il tuo buon Gesù” dove si esprime la bontà che l’uomo riconosce nel suo salvatore. In altri punti dell’enciclica, si dice anche che “l’uomo non può vivere senza amore”, e qui abbiamo accostato una bellissima canzone del grande compositore portoghese Jorge Fernando». Ci saranno inoltre dei canti di Claudio Chieffo, con i quali i musicisti coinvolgeranno anche il pubblico. Infine, ci sarà un canto sudamericano dedicato alla Virgen de Guatelupe: nella chiesa di Cristo Redentore dell’Uomo c’è infatti l’immagine di questa Vergine apparsa a un giovane nel 1500 e a cui tutti i parrocchiani sono molto devoti.
Il programma della festa: sabato 28 settembre alle 19, Musica e canti ispirati alla enciclica «Redemptor hominis». Domenica 29, alle 10.30 S. Messa celebrata da mons. de Raemy, ore 12 pranzo, giochi per bambini, lotteria.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)