Papa Francesco è ricoverato in ospedale dopo aver contratto una polmonite. La sua salute è diventata motivo di preoccupazione per i cattolici e per tutti coloro che si sentono legati a lui. Senza cadere in allarmismi, una domanda sorge legittima: cosa accadrebbe se Francesco si scoprisse inadatto a governare la Chiesa, ad esempio durante un coma prolungato?
Per il momento, secondo le notizie trasmesse quotidianamente dal Vaticano, Papa Francesco, anche se malato, rimane presente e quindi è ancora idoneo a governare e la Curia funziona normalmente. Non vi al momento alcuna indicazione che i "ministri" vaticani, ovvero il Segretario di Stato monsignor Pietro Parolin e i prefetti dei dicasteri , non possano consultarlo in caso di necessità.
Ma cosa succederebbe se la salute di Papa Francesco peggiorasse ulteriormente, rendendolo incapace di svolgere la sua missione? In un articolo pubblicato il 18 febbraio 2025, il quotidiano La Croix segnala che il diritto canonico non specifica le cose, limitandosi ad affermare (canone 335) che nulla deve essere "innovato" nel governo della Chiesa se la sede di Roma è "vacante o del tutto impedita". Il diritto canonico non dice di più su cosa si intenda per "impedimento", né sui provvedimenti da adottare in tali casi.
Sono invece previste misure in caso di "impedimento" al governo di un vescovo diocesano (can. 412), come la delega della gestione quotidiana a una terza persona, ad esempio al vicario generale. Ma questo non vale per il Papa, precisa La Croix , anche se è il Vescovo di Roma.
Nel caso della morte di un papa, le cose sono molto più chiare. Una volta confermata ufficialmente la morte dal camerlengo - un cardinale nominato dal papa: attualmente è il cardinale statunitense Kevin Farrell -, questi si occupa degli affari correnti della Santa Sede, mentre i cardinali riuniti in conclave eleggono il suo successore.
Da segnalare che il 6 febbraio Papa Francesco ha prorogato il mandato del cardinale italiano Giovanni Battista Re (90 anni) come Decano del Collegio cardinalizio . "Il cardinale Re potrebbe svolgere un ruolo centrale nel quadro delle congregazioni generali che precedono un eventuale futuro conclave. Ma per il conclave propriamente detto, spetta al cardinale vescovi più anziano ancora elettore assumere le funzioni assegnate al decano: finora si tratta del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede", aveva indicato all'epoca IMEDIA. (cath.ch/lacroix/politico/imedia/lb/traduzione e adattamento catt.ch)
Dopo la Meditazione pomeridiana degli Esercizi spirituali, il cardinale, alle 18 ha recitato il Rosario per Francesco, trasmessa anche nei maxischermi di piazza San Pietro e dai media vaticani.
La preghiera mariana per la salute del Pontefice si svolgerà in Sala Nervi e sarà trasmessa in diretta sugli schermi in piazza San Pietro e attraverso i media vaticani. Al termine degli Esercizi Spirituali, venerdì 14 marzo, questo appuntamento riprenderà in una modalità rinnovata, rimanendo segno di fede e di comunione ecclesiale
È l'aggiornamento sul Pontefice diffuso stamani, 12 marzo, dalla Sala Stampa vaticana. Francesco, la cui situazione clinica resta stabile con lievi miglioramenti all’interno di un quadro che resta complesso, ieri ha seguito in collegamento video gli Esercizi Spirituali della Curia romana in Aula Paolo VI, si è dedicato alla preghiera e ha ricevuto l’Eucarestia.