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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 gennaio 2025)
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  • Il Papa a Trieste: le attese per la visita e il grido dei migranti

    Il Papa a Trieste: le attese per la visita e il grido dei migranti

    di mons. Ettore Malnati*

    Trieste ospita fino a domenica 7 luglio la 50esima edizione delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia. Il tema che viene affrontato è discusso nei vari «cantieri » è quello della partecipazione dei cattolici nel tessuto sociale, culturale, istituzionale ai fini di offrire il proprio contributo ai valori della persona umana, della solidarietà e della tutela della casa comune. In questa Settimana le tematiche affrontate dai vari relatori sono state propedeutiche alle varie «conversazioni» delle «Piazze della democrazia» che hanno coinvolto non solo i delegati delle varie diocesi d’Italia, ma anche persone alle quali sta a cuore sia il diritto che il dovere di partecipare all’edificazione della società plurale alla luce del Vangelo, e alla promozione del dialogo nella società e alla tutela dei valori democratici. Papa Francesco chiude l'evento. Il Papa,su proposta dellaConferenza episcopale italiana, ha accolto l’invito di chiudere l’evento dei lavori su questa tematica importante ed urgente con un intervento al Centro Congressi nel Porto Vecchio, che sta riavendo un nuovo impulso di vita per la città di Trieste, e a seguire, nell’incantevole Piazza dell’Unità, dove presiederà la celebrazione eucaristica. Papa Francesco che in Argentina ebbe vicino alla sua famiglia a BuenosAires una famiglia triestina, indirettamente conobbe l’animo e lo spirito degli emigrati di queste Terre accanto alla nostalgia «delle piazze e delle rive di Trieste». Da giovane gesuita Bergoglio, di ritorno da un soggiorno di studi in Germania, passò inoltre da Trieste ed ebbe l’occasione di entrare ed ammirare una delle belle chiese ortodosse della Città. Lasua venuta per la 50esima Settimana Sociale dei Cattolici in un momento in cui il mondo vive queste conflittualità belliche portatrici non solo di distruzione e morte ma anche di preoccupazioni per un futuro di pace, ha anche il significato di stimolare l’intera comunità cristiana a «partecipare» con nel cuore i valori del Vangelo per rendere la famiglia umana capace di attenzione per coloro che fuggono da situazioni dove la dignità umana è calpestata. Trieste è una delle tappe della Rotta Balcanica dove uomini, donne e minori la attraversano per trovare la possibilità di una nuova opportunità di vita. Molte di queste persone, nell’attesa di ottenere il legale riconoscimento per entrare in Europa si «accampano» a Trieste in situazioni che «gridanovendetta» al vivere civile. La Città e la Chiesa diocesana si sono mobilitate perché queste persone abbiano un «rifugio » transitorio sufficientemente degno dal punto di vista sanitario e relazionante. La presenza di Papa Francesco, oltre ad esortare i cattolici a spendersi per compromettersi per una concreta partecipazione alla vita sociale, culturale ed educativa nel «cuore della democrazia», è anche un evangelico monito a dare concreta e dignitosa speranza per coloro che tentano la Rotta Balcanica ed una ferma condanna per gli speculatori e di trafficanti dimore, invitando soprattutto le istituzioni ad essere dalla parte degli ultimi, nel volto dei quali dobbiamo saper riconoscere il volto di Cristo esule a causa della ferocia di Erode. *parroco di Notre Dame de Sion di Trieste, già vicario episcopale per il laicato e la cultura e docente alla Facoltà di teologia di Lugano.

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