Il Papa celebra la Messa in Piazza San Marco a conclusione della visita nella città lagunare. Circa 10.500 fedeli presenti. Nell’omelia l’invito ai cristiani a portare frutti di giustizia e solidarietà e “scelte di attenzione” per la salvaguardia del patrimonio ambientale e di quello umano. Quindi, al termine della visita pastorale, Francesco dedica la preghiera del Regina Caeli alle “tante situazioni di sofferenza nel mondo”.
In primo luogo, il pensiero del Papa è per Haiti, “dove è in vigore uno stato d'emergenza e la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità di cibo e le violenze che spingono alla fuga”.
Affidiamo al Signore i lavori e le decisioni del nuovo Consiglio presidenziale di transizione, insediatosi giovedì scorso a Port au Prince, affinché, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale, possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità di cui tanto hanno bisogno.
Lo sguardo del Vescovo di Roma si allarga, poi, alle tante situazioni di sofferenza nel mondo, agli scenari di guerra che minacciano la pace e la stabilità internazionale.
Penso alla martoriata martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, ai Rohingya e alle tante popolazioni che soffrono a causa di guerre, violenze. Il Dio della pace illumini i cuori perché cresca in tutti la volontà di dialogo e di riconciliazione.
Il Pontefice esprime, quindi, gratitudine al Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, alle autorità civili, alle forze dell’ordine, ai collaboratori, ai volontari e a quanti hanno facilitato lo svolgimento della sua visita pastorale.
Cari fratelli e sorelle, grazie ancora per la vostra accoglienza. Grazie al Patriarca. Vi porto con me nella preghiera e anche a voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me, perché questo lavoro non è facile!
Vaticannews/red
All'udienza generale, Francesco inaugura un nuovo ciclo di catechesi per il Giubileo, dal titolo “Gesù Cristo nostra speranza"
Il libro «Life, la mia storia nella storia» arriverà in versione cinematografica. Il Papa ringrazia definendo il cinema «una forma di poesia».
Come con il suo rappresentante in Ucraina, Francesco invia una lettera al nunzio nella Federazione russa per i mille giorni del conflitto. “La sofferenza degli innocenti è denuncia potente contro ogni forma di violenza”, afferma il Pontefice, incoraggiando “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confitto”.