«Una palestra di vita cristiana, occasione di comunione fraterna, scuola di servizio al prossimo, specialmente ai più bisognosi». Così, lo scorso 25 agosto, Papa Francesco definiva lo scoutismo, rivolgendosi a 18 mila capi scout italiani riuniti per la loro route annuale a Verona. Con questo spirito riprendono, anche in Ticino e con l’arrivo dell’autunno, le attività delle varie sezioni scout. Una ripresa, per la sezione «S. Gottardo» di Viganello, all’insegna dei festeggiamenti, dato che quest’anno cade il suo 90esimo anno di età.
«Oggi la Sezione è composta da circa 120 ragazze e ragazzi di tutte le età, suddivisi in quattro branche: i Lupetti (3a - 5a elementare), gli Esploratori (scuola media), i Pionieri (primi due anni di superiori) e i Rover (adulti volontari). Mentre i giovani monitori, tutti volontari, sono circa una ventina», spiega Gioele Beltraminelli.
Caposezione da ormai due anni a questa parte, ci racconta di essere cresciuto in compagnia dello scoutismo, prima da lupetto, poi da esploratore e infine, al momento, come guida della Sezione, animato da quella voglia «di mettermi a disposizione per far rivivere anche ai più giovani di oggi la bellezza delle avventure che ho potuto vivere io».
Una bellezza rivissuta anche durante i festeggiamenti: «Organizzare i festeggiamenti per questi 90 anni è stato un progetto molto ambizioso. Lo abbiamo infatti voluto fare in molteplici modi: anzitutto con un’uscita d’eccezione sul Monte Bar, per aprire l’anno scout e dare avvio ai alle celebrazioni con tutti i membri attuali della sezione». Il secondo appuntamento è stato invece «un’iniziativa aperta a tutti: una mostra storico-fotografica. L’idea è nata grazie alla riscoperta di alcuni album fotografici appartenuti a padre Giuseppe Meier, per lunghi anni alla guida della parrocchia di Viganello. Dati per distrutti, vennero invece salvati dal compianto Claudio Antonietti, figura molto attiva e conosciuta a Viganello, e sono ora custoditi presso l’Archivio Storico di Viganello». Infine, «clou dei festeggiamenti è stato il il week-end tenutosi nella forma di un campeggio estivo in Valle Bedretto, al quale, con gli invitati, hanno partecipato in tutto 250 persone. Sabato 27 luglio abbiamo accolto numerosi ex-capi e vissuto un’intensa giornata scout di attività e scambio intergenerazionale, terminata con un grande bivacco in cui abbiamo ripercorso la nostra storia. Il giorno seguente, domenica, ci hanno raggiunto anche le famiglie per una giornata di festa, iniziata con una suggestiva S. Messa da campo celebrata dallo scout di lunga data don Marco Dania».
Ma cosa significa essere scout oggi? «È un’avventura che ti permette di vivere esperienze di ogni tipo. Ma è anche un percorso di crescita personale nel vero senso della parola: ti permette di progredire, di capire tu che valori hai, che persona vuoi diventare, che apporto puoi dare alla tua società. Ti permette inoltre di sperimentare tutta una serie di competenze che non per forza ritrovi altrove, a scuola o nello sport. E in primis ti sprona, già da piccolo, a prenderti delle responsabilità».
Tra le attività in via di ripresa in queste settimane, dopo la pausa estiva, ci spiega infine Beltraminelli, «vi è l’uscita di apertura sul Passo di San Lucio, cui seguiranno gli incontri del sabato pomeriggio e i nostri tradizionali appuntamenti nel corso dell’anno. Se qualche giovane crede possa fare per lui, si faccia avanti!». (LQ)
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)