Chi viene in pellegrinaggio a Lourdes non può che essere trasformato dalla grazia e dalla misericordia di Dio che si sperimenta in questo luogo. Gli sguardi pietosi dei numerosissimi ammalati, rivolti alla Madonna, trasmettono speranza e fiducia nell’amore tenero di Dio e nella delicatezza di Maria. Forze questa atmosfera, oltre che i miracoli e il desiderio di conversione, spinge ancora tanti pellegrini a ritornare in questo luogo santo. Il nostro pellegrinaggio, e non poteva che essere che, è incominciato ai piedi della Madonna di Lourdes con il passaggio dei malati alla Grotta accompagnati dagli infermieri, dai brancardiers, dai ragazzi Foulard giallo. dagli scout.
Ad assisterli durante il viaggio e lungonil corso della settimana c’è anche il presidente dell’Ospitalità Diocesana Ticinese, Giuseppe Filippini. «Il viaggio è andato molto bene e siamo tutti contenti. Siamo arrivati a Lourdes al mattino presto e già c’era pronta la colazione per cui anche questo ha aiutato ad iniziare bene la nostra prima giornata di pellegrinaggio» ci racconta. «Rispetto all’anno scorso, che era stato il pellegrinaggio della ripartenza, ci sono alcuni partecipanti in più. Le aspettative per quanto ci riguarda è quella di rinnovarci e di riuscire a rinnovare anche le persone volontarie visto che abbiamo bisogno anche di forze nuove per cui vogliamo impegnarci a trovare dei giovani che siano disponibili ad assumere questo servizio di accompagnare gli ammalati a Lourdes».
La messa di apertura ha avuto luogo nella chiesa di Santa Bernadetta e si è potuto contare sulla presenza di diversi sacerdoti della Diocesi, del diacono don Davide Santini e dei seminaristi del Seminario San Carlo Borromeo a Lugano. L’amministratore apostolico Alain de Raemy, che ha presieduto la celebrazione, facendo riferimento al brano evangelico del giorno, ha riflettuto sul fatto che a volte le difficoltà della vita sembrano essere un intoppo a seguire Cristo, ma in realtà è necessario «lasciare entrare Dio nella nostra vita così com’è» senza porre impedimenti perché anche le nostre difficoltà sono un invito a seguire Gesù. La giornata si è conclusa con l’arrivo degli ultimi pellegrini partiti da Malpensa in aereo e la messa celebrata per loro nella cappella di San Massimiliano Kolbe.
Sono tornato entusiasta a Lourdes motivato dall’esperienza emozionante e positiva dello scorso anno. Ci tenevo a questa seconda esperienza: questa volta sarà probabilmente un po’ diversa e sono curioso di scoprire in che modo e quale sarà il senso di questo pellegrinaggio.
Siro Gianinazzi di Sala Capriasca, brancardier
È il mio primo pellegrinaggio a Lourdes ed è ancora difficile dire che cosa diventerà per me il Santuario dopo il pellegrinaggio. È uno di qui luoghi conosciuto anche da chi non ci hanno mai piede. Penso che tutti abbiano sentito le storie delle miracolose guarigioni dei pellegrini. Sento però che c’è un’altra peculiarità nel Santuario: qui si respira l’aria della grazia che ci cambia anzitutto interiormente. Sento che qui mi viene offerta la guarigione ancora più profonda e spirituale. Ispirato dall’omelia del vescovo Alain e dalla mia meditazione del Vangelo di oggi fatta nella cappella dell’adorazione, posso dire che basta un giorno per capire che Lourdes è sopratutto un luogo d’incontro con Gesù. Anche se non lo sento in maniera molto forte e spirituale nella profondità del cuore, lo vedo nel servizio di tante persone che dedicano il loro tempo agli ammalati, lo vedo nei confessionali e nella fede delle persone che pregano qui. Tutto questo mi colpisce e mi fa domandare se tramite me si possa vedere la presenza di Dio che ci accompagna nelle nostre sofferenze.
Mateusz Fojcik, seminarista
08.30: Messa e Sacramento dell’unzione dei malati nella chiesa di Santa Bernadetta, lato Carmelo.
10.00: Il Vescovo e i pellegrini salutano i malati alla Prairie
15.00: Foto di gruppo davanti alla Basilica del Rosario
16.00: Celebrazione penitenziale nella Cappella Saint-Joseph.
21.00: Processione aux Flambeaux
Hugo Mota/red
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)