Nell'ottobre 2024, grazie alla rete mondiale di Missio, la missione e la solidarietà torneranno al centro dell'attenzione della Chiesa, accompagnate dalla più grande campagna di aiuti intraecclesiali al mondo, quest'anno destinati al lavoro della Chiesa nella Repubblica Democratica del Congo.
Missio è il ramo nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, che coordina la raccolta di donazioni a livello nazionale, alle quali le parrocchie e le comunità contribuiscono attraverso le collette della Giornata Missionaria Mondiale (20 ottobre 2024). Le donazioni individuali possono essere effettuate anche online. La rete mondiale di Missio è inoltre composta da circa 120 uffici nazionali, attraverso i quali sostiene il lavoro pastorale, caritativo, educativo e sociale di oltre 1'100 diocesi bisognose nel Sud del mondo.
«Le Chiese locali non sarebbero in grado di proseguire il loro lavoro senza questo sostegno concreto. Per questo motivo la raccolta annuale a livello mondiale della Giornata Missionaria Mondiale è così importante. Vi chiediamo di sostenerci in questa raccolta», comunica Erwin Tanner-Tiziani, il direttore di Missio Svizzera.
Focus 2024: Solidarietà con la Chiesa nella Repubblica Democratica del Congo
La Chiesa della Repubblica Democratica del Congo è al centro della campagna di raccolta fondi di quest’anno. Il Paese, il secondo per estensione territoriale dopo l'Algeria, vanta il più alto numero di cattolici del continente africano. In un'area geografica 56 volte più vasta della Svizzera vivono oltre 100 milioni di persone, di cui circa 45 milioni sono cristiani cattolici. In questo Stato multietnico, che ha ottenuto l'indipendenza dal Belgio nel 1960 e che fino al 1997 era conosciuto col nome di Zaire, è radicata una Chiesa molto vivace.
La voce importante della Chiesa
Oltre alla numerosa popolazione cattolica, circa un terzo della popolazione appartiene a comunità cristiane protestanti o pentecostali, mentre indicativamente il 9% è di religione musulmana. La Chiesa cattolica è organizzata in 6 arcidiocesi e in 42 diocesi, svolgendo così un ruolo fondamentale nel Paese. Sei milioni di bambini frequentano le scuole cattoliche, e il 40% delle strutture sanitarie è gestito da cattolici. Questo implica che la Chiesa non solo esercita un'importante funzione sociale, ma che ha anche una voce influente nella politica.
Guerre e conflitti nel paese
«Per favore, non dimenticate che la guerra in Congo esiste. Esiste accanto ai centri di conflitto di Gaza, dell'Ucraina o del Sud Sudan, ma purtroppo l'opinione pubblica mondiale tende a dimenticarlo», spiega Mons. Willy Ngumbi Ngengele, vescovo di Goma, nella regione del Nord Kivu situata nell'est del Paese. Dal novembre 2022, gli scontri tra i gruppi ribelli e l'esercito congolese si sono nuovamente intensificati. Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate e ora vivono in campi in condizioni catastrofiche.
Aiuto agli sfollati di Kanyaruchinya
Uno di questi campi si trova a 12 chilometri a nord di Goma, a Kanyaruchinya, dove circa 150'000 persone vivono in condizioni estremamente difficili. La situazione igienica è precaria, l'acqua potabile scarseggia e la legna da ardere è insufficiente. Sovraffollamento, criminalità, violenza sessuale e prostituzione sono sfide quotidiane.
Da due anni, la parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù di Kanyaruchinya sostiene gli orfani di guerra, offrendo ai bambini traumatizzati, di età compresa tra i quattro e i dodici anni, un sostegno psicologico ed educativo nei campi di vacanza. Missio Svizzera sostiene questo progetto contribuendo con una parte delle donazioni raccolte durante l'Ottobre Missionario.
Il 13 settembre, mons. Ngengele, vescovo di Goma, ospite della Conferenza missionaria della Svizzera italiana, celebrerà la S. Messa alle 18 nella basilica del Sacro Cuore a Lugano. Seguirà un incontro pubblico sul tema dell’Ottobre missionario.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.missio.ch.
Anche quest’anno il costo della vita in Svizzera è aumentato. Per le famiglie con risorse economiche limitate, tale incremento rappresenta una seria minaccia alla loro esistenza. Lo afferma Caritas Svizzera in un comunicato.
Anche bambini di Origlio/Ponte Capriasca tra i tre gruppi di altrettante regioni linguistiche accolti dalla Presidente del Consiglio Nazionale Maja Riniker.
Le proposte, al concorso indetto ogni anno dalla Conferenza dei vescovi svizzeri, possono essere inoltrare fino al 15 gennaio.