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  • Santa Messa del 1° di agosto 2023 sul San Gottardo

    Santa Messa al San Gottardo con mons. Alain de Raemy: "Siamo qui per pregare per tutti"

    Nonostante la meteo incerta, sono stati in molti oggi i fedeli a recarsi sul passo del San Gottardo per la tradizionale Santa Messa del 1° di agosto, presieduta per la prima volta dall’Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano mons. Alain de Raemy. Attorno alle quattrocento persone hanno approfittato dell’opportunità di usufruire del treno e dei bus navetta, in compagnia anche del vescovo, che durante il viaggio si è spostato di carrozza in carrozza per salutare e intrattenersi con i pellegrini.

    “Siamo qui per pregare insieme per la Svizzera intera”, ha detto mons. de Raemy durante la Santa Messa. Un pensiero lo ha rivolvo anche ai rappresentanti delle Chiese e delle comunità ecclesiali cristiane presenti. “Se vogliamo da cattolici conoscere Cristo, dobbiamo anche conoscerlo in tutti quelli attorno a noi che amano Cristo quanto o forse di più di noi, tutti! Fa parte dell’operare di Dio qui fra noi”, ha sottolineato. “Qui ci fu un miracolo a nome di san Gottardo, nel decimo secolo. Affidiamo alla sua intercessione per tutta la comunità delle nazioni sulla terra, la pace, la pace vera”, ha aggiunto.

    Nell’omelia, il vescovo ha preso spunto da una lettura del libro di Samuele in cui si racconta della paura di re Davide di Dio, per ricordarci che non c’è da aver paura di Dio, ma che dobbiamo però chiederci cosa ne facciamo della sua benedetta vicinanza! “Ci accorgiamo della sua vicinanza nei suoi modi tanto diversi quanto toccanti! Ad esempio: cosa facciamo della sua vicinanza nelle donne e negli uomini che da noi cercano rifugio e futuro? Cosa facciamo della terra, dell’acqua e dell’area che sono creature sue, espressioni tangibili del suo amore? Che posto diamo nell’organizzazione della nostra società e della nostra Chiesa al più fragile e al più bisognoso in cui Lui si identifica? Come ci comportiamo nei confronti dei cristiani di altre confessioni che accolgono anche e anzitutto la vicinanza di Cristo? La vicinanza multiforme di Dio è una sfida continua. Quando viene riconosciuta e vissuta è una benedizione senza fine! Ma quando viene meno la nostra attenzione, allora sì, c’è pericolo di cinismo, tristezza, anzi di morte!”

    “Oggi siamo qui insieme per pregare, per chiedere per la nostra patria. E abbiamo presso Dio un grande vantaggio! Non arriviamo da Dio a mezzanotte, neanche arriviamo da Lui all’improvviso, al contrario facciamo proprio quello che ci ha comandato: fate questo in memoria di me! (il riferimento è dal vangelo di Luca). Allora questa nostra ordinata invadenza presso un Dio, Padre più che buono, che si vuole così vicino, ci permetta di chiederli tutto, di chiamare ad alta voce, di bussare forte, perché, per cosa? Semplicemente per tutti gli abitanti della nostra confederazione! Senza escluderne nessuna, senza escluderne nessuno! Io sono convinto che ci ascolta più che mai. Non perché stiamo qui più in alto, sull’alta montagna, ma perché non ci guida nessuna paura nei suoi confronti, ma al contrario solo la paura nei nostri, cioè di non riconoscerlo ed accoglierlo abbastanza Lui in tutti.”

    Durante il viaggio di ritorno sul treno, il vescovo Alain ha ringraziato i pellegrini per avergli scaldato il cuore in questa prima volta che si è recato sul passo del San Gottardo. Ha ricordato anche i giovani che ha incontrato alla GMG a Lisbona (1000 partecipanti dalla Svizzera), dai quali presto ritornerà, e ha sottolineato il loro entusiasmo.

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