di Katia Guerra
Una notizia positiva, in mezzo allo smarrimento per gli avvenimenti di questi ultimi giorni: sono 320 i pellegrini ticinesi in procinto di partire per Lourdes. Accompagnati dall’amministratore apostolico mons. Alain de Raemy, raggiungeranno lunedì il santuario francese ai piedi dei Pirenei (vedi box). Fra di loro ci sono anche una quarantina di ammalati. Ad assisterli nei viaggi in bus e durante la settimana, ci sarà come sempre l’Ospitalità diocesana ticinese - infermiere e brancardier volontari - e anche personale medico professionista, fra il quale il dottor Vanni Manzocchi, medico ad Arzo. «Era da molto che sentivo il desiderio di andare a Lourdes per scoprire l’atmosfera e le sensazioni che si provano in questo pellegrinaggio: lo scorso anno mi sono deciso e sono partito, e quest’anno ritorno. Seguirò in particolare dodici ammalati e sarò presente su uno dei bus», ci racconta. «Da quello che ho potuto osservare durante il mio primo pellegrinaggio, ognuno di noi arriva a Lourdes con una sua sete spirituale, per la quale cerca delle risposte». Ma cosa può portare a questa ricerca un medico e in generale chi a Lourdes è al servizio degli ammalati? «La mia riflessione su questo aspetto parte dal concetto che per lo star bene di ciascuno di noi è fondamentalmente la risultante di quattro elementi - fisico, psicologico, sociale e spirituale - che fanno parte della definizione di salute. Per ognuno di questi elementi ciascuno di noi cerca, nel corso della sua vita, di poter raggiungere il più alto obiettivo relativamente alle proprie possibilità. Ma è importante anche che ci sia un’interconnessione fra i singoli elementi. Ad esempio, il fatto di non stare bene fisicamente rischia di influenzare anche la psiche, l’aspetto sociale, le relazioni familiari e di amicizia. Può quindi risultarne penalizzato anche l’aspetto spirituale. Il personale di cura che accompagna il pellegrinaggio a Lourdes ha come scopo di far sentire l’ammalato al meglio possibile dal punto di vista fisico, ma anche psicologico e sociale, così che egli possa dedicarsi appieno alla sua ricerca spirituale». Un momento di aggregazione sociale che tramite la condivisione favorisce il percorso spirituale: è questo che cercano soprattutto gli ammalati, secondo l’esperienza del dott. Manzocchi. «Mi ha colpito vedere la gioia dei partecipanti nel ritrovarsi. È un momento di piacere che, insieme alla cura, predispone alla preghiera, al raccoglimento e anche all’ascolto dei messaggi proposti nei vari momenti diocesani durante il pellegrinaggio. Messaggi che facevano star bene tutti, ammalati e volontari curanti, permettendo una comune ripresa di energia».
Fra i volontari al servizio di pellegrini e malati ci sono anche gli scout, molti dei quali portano al collo il Foulard bianco, segno distintivo di chi risponde con regolarità alla «chiamata» al servizio a Lourdes. Quest’anno sono una ventina in tutto, fra i quali c’è anche Luigia Cotti. «Dopo quasi quarant’anni di pellegrinaggi a Lourdes, la mia emozione è sempre forte. Parto senza grandi aspettative, ma mettendomi a disposizione dell’altro e portando con me anche chi è rimasto a casa. A Lourdes non si va da soli», ci confida. «Vivere Lourdes significa condivisione, aiutare, partecipare con umiltà e senso di appartenenza. Tutto questo non lo si improvvisa, lo si prepara mentalmente e poi si dà il massimo quando si è sul posto, affinché ogni partecipante possa vivere e condividere un’esperienza emozionalmente importante». Ma cosa spinge a tornare a Lourdes anno dopo anno? «Il desiderio di aiutare, la consapevolezza che ogni viaggio è qualcosa di unico, per condividere, fare gruppo, essere attenti agli ammalati, vivere emozioni vere essendo sempre pronti ad ascoltare e capire. Lourdes è un’esperienza di vita, un modo per crescere con gli altri, un servizio a chi ha bisogno, a chi parte con tante speranze nel cuore. Per me è anche importante per i momenti personali che riesco a ritagliarmi, per la preghiera personale, il silenzio interiore. Ogni tanto è infatti necessario fare scorta di olio per la lampada della fede tramite la preghiera e l’amore per il prossimo. Così ogni volta torni un po’ diverso, con maggiore capacità di ascolto». Un’opportunità anche per i giovani scout per scoprire un modo diverso per vivere il servizio e la solidarietà. «In un mondo che purtroppo sta sempre più perdendo i valori di riferimento importanti, il saper trovare uno spazio e un tempo di riflessione da condividere è sicuramente un momento di crescita individuale e di gruppo», ci dice Luigia Cotti. «Soprattutto per i giovani significa vivere in un contesto multiculturale e plurilinguistico, dove c’è spazio per incontri e scambi di esperienze ad alto valore aggiunto». Fra i servizi affidati ai Foulard bianchi ci sono l’accompagnamento dei pellegrini nei luoghi del pellegrinaggio e di Bernadette, il servizio d’ordine, il servizio porta bandiere, l’assistenza a chi ha bisogno, l’animazione delle celebrazioni e dei momenti d’incontro.
BUS di giorno Partenza il 18 agosto: ore 5.30 da Gordola Rotonda, ore 6 da Camorino (Fust), ore 6.30 da Lugano in via Ciani, zona fiume Cassarate, dietro lo stadio, ore 7 da Mendrisio, Hotel «Coronado». Rientro in Ticino il 23 agosto dopo le ore 21.
Treno «TGV» Partenza il 18 agosto: ore 7.30 Stazione FFS Lugano, ore 7.47 Stazione FFS Bellinzona. Rientro in Ticino il 23 agosto alle ore 23.
BUS pellegrini e volontari partenza il 18 agosto. Bus 6: ore 14 da Gordola Rotonda, ore14.30 da Camorino (Fust), ore 15 da Lugano via Ciani dietro lo stadio; Bus 7: ore 16.45 da Lugano via Ciani dietro lo stadio, ore 17.30 da Mendrisio Hotel «Coronado».
BUS malati e volontari partenza il 18 agosto. Bus 1: ore 16.30 da Bellinzona, Piccadilly in zona Semine; Bus 2: ore 16.30 da Pambio Noranco posteggio «Park & Rail»; Bus. 3: ore 17 da Mendrisio, pompieri; Bus 4: ore 16.30 da Vezia «Piccadilly»; Bus 5: ore 16.15 da «Coop» Riazzino, ore 17.15 da Pambio Noranco, posteggio «Park & Rail».
Per i bus che viaggiano di notte il rientro in Ticino è previsto per il 24 agosto dalle ore 7.30.
Aereo Partenza dall’aeroporto di Malpensa il 19 agosto, arrivo a Lourdes nel pomeriggio e rientro in Ticino il 23 agosto.
Lunedì 19 agosto 2024
14.00: Per i malati: passaggio alla Grotta
14.30: Per i pellegrini: visita dei luoghi del santuario con ritrovo all’Incoronata
15.45: Messa d’inizio pellegrinaggio nella chiesa di Santa Bernadetta, lato Carmelo.
18.30: Messa d’inizio pellegrinaggio per i pellegrini dell’aereo nella Cappella San Massimiliano Kolbe.
Martedì 20 agosto 2024
08.30: Messa e Sacramento dell’unzione dei malati nella chiesa di Santa Bernadetta, lato Carmelo.
10.00: Il Vescovo e i pellegrini salutano i malati alla Prairie
15.00: Foto di gruppo davanti alla Basilica del Rosario
16.00: Celebrazione penitenziale nella Cappella Saint-Joseph.
21.00: Processione aux Flambeaux (in caso di pioggia spostata a mercoledì 21 agosto ore 21.00)
Mercoledì 21 agosto 2024
05.30: Via Crucis per volontari e pellegrini che lo desiderano. Partenza dalla casa dei cappellani.
09.30: Messa internazionale nella Basilica San Pio X
15.00: Conferenza di Monsignor Vescovo all’Emiciclo
16.30: Messa all’Hospitalet per il Gruppo Sorriso
18.00: Partecipazione dei malati al Rosario della grotta
21.00: Processione aux Flambeaux (se non è stata fatta martedì 22 agosto)
Giovedì 22 agosto 2024
06.00: Incontro col Vescovo, i brancardiers e le infermiere
10.00: Messa alla Grotta con i pellegrini italiani
14.30: Visita ai luoghi di santa Bernadetta
17.00: Processione con il Santissimo Sacramento
20.30: celebrazione di Compieta con tutti i pellegrini nella Cappella Saint-Joseph. Questa celebrazione è pureil saluto a Lourdes per i pellegrini del treno.
Venerdì 23 agosto 2024
8.30: Messa di chiusura nella Basilica del Rosario.
15.00: Per i malati: Passaggio alla Grotta
15.45: Alla Prairie: Rosario e saluto alla Grotta con malati e pellegrini dei bus
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)