Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 marzo 2025)
Catt
  • Al Museo di Cluny di Parigi un’inedito percorso museale

    Al Museo di Cluny di Parigi un’inedito percorso museale

    In concomitanza della riapertura di Notre-Dame a Parigi, devastata da un tragico incendio nel 2019, il Musée de Cluny dedica una mostra alla storia della scultura della cattedrale parigina dal XII al XIV secolo. In questa occasione il pubblico potrà scoprire per la prima volta alcuni dei reperti più significativi rinvenuti durante gli scavi preventivi condotti nel 2022 sotto il pavimento del presbiterio e della crociera, entrambi gravemente danneggiati dai crolli della volta avvenuti a seguito dell’incendio.

    Scoperte durante il restauro

    «Fortuna» nella sfortuna, durante i lavori di consolidamento della cattedrale dopo l’incendio, sono stati rinvenuti un migliaio di frammenti scultorei – tra cui una bellissima testa di un Cristo morto, forse parte di una Deposizione, o anche, quale rarità, elementi architettonici che hanno conservato parzialmente il colore originale – provenienti dalla struttura originaria, in particolare dal vecchio tramezzo che separava il coro dalla navata e dall’antico deambulatorio, parti smontate dal 1699 in poi e sepolte in seguito sotto il pavimento a causa di diverse vicissitudini.

    Nel 1771 il Capitolo della cattedrale incarica ad esempio l‘architetto Soufflot (architetto della nuova chiesa di Sainte-Geneviève, oggi Panthéon) di ingrandire il portale centrale della facciata per facilitare il passaggio delle processioni, intervento che elimina il trumeau con il Cristo benedicente e mutila il Giudizio universale del timpano. A questa prima ingiuria nei confronti del complesso scultoreo, si aggiungeranno presto gli ingenti danni causati dal vandalismo della Rivoluzione francese. All’epoca della Rivoluzione, Notre-Dame aveva una lunga galleria di 28 statue che rappresentavano i re del Regno di Giuda. Tuttavia, nel 1793, i rivoluzionari, pensando che si trattasse delle statue dei re di Francia, salirono sulla facciata per decapitare tutte le statue. Le «teste» dei Re furono ritrovate solo nel 1977 durante alcuni lavori edilizi in un quartiere lontano dal centro cittadino. Inoltre, grazie alle incisioni del monaco maurino Bernard de Montfaucon (1655-1741), i curatori della mostra hanno potuto identificare alcune statue-colonne del portale destro della facciata di S.Anna, e presentarne una ricostruzione.

    Una mostra importante

    La cattedrale conserva ancora le due pareti laterali del pourtour (parete che chiude il coro), con le scene dell‘infanzia di Gesù fino al Getsemani e delle apparizioni dopo la risurrezione. Queste scene, insieme a quelle perdute del deambulatorio, furono copiate abbastanza fedelmente da un miniaturista di una Bibbia istoriata verso il 1340; alcuni fogli di questa preziosa Bibbia furono acquistati pochi anni fa da un collezionista a Londra e sono a loro volta presenti nell’esposizione parigina.

    Al termine della mostra, nella sala dove sono esposte le teste ritrovate dei Re di Giuda, il visitatore potrà infine ammirare una vera e propria preziosità: una delle rare statue integre, un bellissimo Adamo, che non sfigurerebbe accanto ai vertici della scultura greca classica. Il lavoro dei curatori permette così di far rivivere appieno l’apparato decorativo antico di Notre-Dame, restituendoci una pagina che oggi ancor più di ieri, alla riapertura della cattedrale, è piacevole scoprire.

    Maggiori informazioni sul sito del museo: musee-moyenage.fr

    Jean-Claude Lechner, già prof. alla Facoltà di teologia di Lugano e bibliotecario alla Salita dei Frati di Lugano

    News correlate