Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
Catt
  • Commento ai Vangeli di domenica 7 luglio

    Commento ai Vangeli di domenica 7 luglio

    Calendario romano Anno B / Mc 6, 1-6 / XIV Domenica del Tempo ordinario

    L’essenziale è invisibile agli occhi

    di Dante Balbo, da Il Respiro spirituale di Caritas Ticino su TeleTicino e su YouTube

    Per noi ciechi è importante che ciò che cerchiamo sia dove pensiamo sia stato poggiato, altrimenti anche se è ad un palmo, non lo troviamo: il mondo diventa improvvisamente ignoto, incomprensibile. Per gli abitanti di Nazareth il problema è all'opposto, perché il ragazzo che stava da loro con la sua famiglia è tornato da un viaggio di predicazione e di miracoli, ma non è più lo stesso. Faceva il carpentiere con suo padre, che probabilmente è morto, perché per collocarlo nel villaggio nominano Maria, la sua mamma e i suoi parenti. Invece di essere orgogliosi che uno di loro sia cresciuto, sia diventato saggio e capace di guarire, di cacciare i demoni, di insegnare una dottrina nuova e sorprendente, diventano improvvisamente diffidenti, incapaci di vedere. Gesù non può far altro che constatare quello che hanno detto molti prima di lui: «Un profeta è rifiutato proprio dai suoi». Il Signore sperimenta il primo grande fallimento, proprio da quelli che l'hanno visto crescere, con i quali ha parlato la sera d'estate in piazza, che ogni sabato incontrava nella sinagoga. A loro ha costruito tavoli, aggiustato tetti, con loro ha mangiato dolci, ha diviso il pane, giocato a nascondino, chiesto il latte che la mamma aveva finito. Il suo amore traboccava dalle parole, dal desiderio di guarire le infermità, dalla gioia di annunciare che Dio è un Padre buono, che cerca i suoi figli, per quanto si siano allontanati. Invece se ne deve andare a portare il suo bene altrove, perché i suoi concittadini non hanno saputo guardare. Hanno visto la sua sapienza, ma non l'hanno riconosciuta, hanno saputo dei miracoli che aveva fatto negli altri paesi, ma non si sono fidati, se non in pochissimi. Il rischio per noi è lo stesso: siamo concittadini dei santi, famigliari di Dio, battezzati nella potenza dello Spirito Santo, ma possiamo essere ciechi davanti alla novità immensa di tutto questo. L'essenziale non si vede, eppure è solo questo che conta: lasciarci trasformare dall'amore gratuito di Dio.


    Calendario ambrosiano Anno B / Gv 16,33.17,1-3 / Domenica VII dopo Pentecoste

    Solo la fede vince il mondo e radica nell’umanità

    di don Giuseppe Grampa

    I tre testi che abbiamo ascoltato sono per ragioni diverse significativi. Il primo è all’origine di una delle vicende più fosche della vita della Chiesa. «Fermati sole» comanda Giosuè per avere tempo e luce per potersi vendicare dei nemici. Ma se nella pagina biblica sta scritto: «Fermati sole», allora vuol dire che secondo la Bibbia il sole si muove e gira attorno alla terra che sarebbe ferma. Così si pensava allora, così pensava anche il supremo Tribunale della santa Inquisizione che infatti costringe Galileo a rinnegare le sue teorie scientifiche. Eppure proprio Galileo aveva con chiarezza indicato come bisognava leggere le Scritture sacre, non come un manuale di astrofisica ma un testo religioso che indica il buon cammino verso il Cielo.

    Il secondo testo raccoglie una delle confessioni più intense dell’apostolo Paolo: «Niente potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù». Troppo spesso la nostra fede non conosce quelle emozioni che dovrebbero accompagnare ogni vero e intenso rapporto d’amore e così la fede smarrisce la sua forza di coinvolgimento personale per ridursi a qualche gesto devoto di una pratica religiosa smorta e priva di passione. E infine la pagina evangelica con quel grido: «Io ho vinto il mondo». Parola davvero incoraggiante per i discepoli ma che purtroppo ha favorito eccessi scandalosi ogni volta che questa parola è stata usata come arma.

    La domenica 16 novembre 1532, il condottiero spagnolo Pizzarro, arrivato con i suoi eserciti nel Nuovo Mondo, invitò il signore locale Atahualpa a rinnegare la religione dei padri. Al suo rifiuto Pizzarro ordinò il massacro e il cappellano spiegò ad Atahualpa che se gli Spagnoli erano vincitori è perché il Signore Gesù ha vinto il mondo e i conquistadores invocarono il Dio degli eserciti per giustificare la loro conquista. Come se l’Evangelo autorizzasse i massacri. Purtroppo una cattiva lettura del testo sacro può condurre a tali aberrazioni. La fede, solo la fede nel Signore crocifisso e risorto vince il mondo perché radica nella nostra umanità.

    News correlate