La parola “a mano armata” è sempre esistita in certo tipo di informazione. In ambito politico, sociale, economico. Schierata sul fronte di un’opinione, una ideologia, e in guerra contro le idee avversarie, chiuse in un angolo da argomentazioni che non lasciano spiragli di confronto. Da anni il Papa sta componendo invece un mosaico per una comunicazione “più umana” e il tema per la Giornata mondiale 2025 - reso noto oggi dalla Sala Stampa vaticana - aggiunge un tassello, con un titolo che suona come un appello ai professionisti del settore: “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”.
In una nota si precisa che il tema scelto per il prossimo anno si sofferma sul fatto che “oggi troppo spesso la comunicazione è violenta, mirata a colpire e non a stabilire i presupposti per il dialogo”. Necessario è dunque, si legge ancora, “disarmare la comunicazione, purificarla dall’aggressività”, andando “dai talk show televisivi alle guerre verbali sui social”, dove “il paradigma che rischia di prevalere è quello della competizione, contrapposizione e volontà di dominio”.
La comunicazione cui Francesco invita è improntata alla speranza e per i cristiani, afferma la nota” la speranza “è una persona ed è Cristo”. Questo tipo di comunicazione, si sottolinea, “è sempre legata ad un progetto comunitario; quando si parla di speranza cristiana non si può prescindere da una comunità che viva il messaggio di Gesù in modo credibile a tal punto da far intravedere la speranza che porta con sé, ed è capace di comunicare anche oggi la speranza di Cristo con i fatti e con le parole”.
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All'udienza generale, Francesco inaugura un nuovo ciclo di catechesi per il Giubileo, dal titolo “Gesù Cristo nostra speranza"
Il libro «Life, la mia storia nella storia» arriverà in versione cinematografica. Il Papa ringrazia definendo il cinema «una forma di poesia».
Come con il suo rappresentante in Ucraina, Francesco invia una lettera al nunzio nella Federazione russa per i mille giorni del conflitto. “La sofferenza degli innocenti è denuncia potente contro ogni forma di violenza”, afferma il Pontefice, incoraggiando “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confitto”.