di Silvia Guggiari
È la segretaria della CMSI (Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana) dal settembre 2023, Daiana Bisi, 35 anni, ci racconta la sua esperienza e il suo percorso che l’ha portata a scegliere di spendersi per la missione, prima nel mondo e oggi in Ticino, ma non per questo meno importante e significativa.
Dall’Africa alla fede: una missione nel cuore
Dopo una formazione di apprendistato da segretaria, Daiana inizia a lavorare come apprendista in ospedale prima e poi all’ufficio invalidità: “Ho sempre avuto la propensione per l’altro anche se a lungo sono stata lontana dalla fede – racconta Daiana – Anche i miei primi impieghi hanno sempre avuto uno sguardo e un’attenzione per l’altro e per il sociale”.
L’amore per l’Africa viene tramandato a Daiana attraverso i nonni materni che, in tempi diversi, compiono diversi viaggi nel continente africano: “Ho sempre avuto nel cuore il mal d’Africa che mi ha trasmesso mio nonno nei suoi ultimi anni di vita durante i quali viveva 6 mesi l’anno nel continente africano. Così a 23 anni ho conosciuto la CMSI e sono partita per la mia prima esperienza missionaria in Tanzania: in quegli anni non avevo fede, mi interessava solamente conoscere l’Africa e la sua gente”. Un’esperienza che si rivela molto di più di quanto aveva previsto: “Il viaggio in Tanzania è stato l’occasione per riscoprire la fede. Le messe africane mi hanno segnato il cuore: i canti, la gioia nel vedere le persone fare chilometri a piedi per partecipare alle celebrazioni, le offerte fatte con sacrificio donando rinunce importanti. Ho riscoperto la gioia di una fede vissuta col cuore”.
Un percorso tra passione, domande e scelte coraggiose
Questa prima esperienza segna la vita della giovane Daiana che, una volta tornata sente il desiderio di fare del bene per sé e per gli altri: segue un corso di clownterapia e nei fine settimana dedica il suo tempo all’animazione negli ospedali e intanto partecipa ad altri campi estivi missionari nelle Filippine e in Sicilia. Ma ancora non le basta. Daiana sente forte dentro di sé una domanda: “Se io dovessi morire ora, per che cosa ho vissuto?”. “Non mi bastava più quello che facevo, ho così lasciato un lavoro statale sicuro e sono partita per l’America Latina, in Bolivia e Uruguay”.
Rientrata dalla missione, Daiana diventa mamma di due bambini: ora il suo desiderio di viaggiare per le missioni è solo in pausa, ma nel frattempo si è avverato un suo piccolo grande sogno. Da quasi due anni è segretaria della CMSI: “un impiego che mi permette di lavorare in un contesto in cui credo e che amo. Il desiderio di partire per la missione anche con i bimbi rimane, ma al momento è un po’ complicato. Mi sento comunque in viaggio, sono in contatto con missionari di tutto il mondo, e mi sento utile anche da qui”.
Oggi in Ticino, ma con lo sguardo sul mondo
Ma cosa fa la segretaria della Conferenza Missionaria? “Al momento la CMSI è formata da due co-presidenti e tre membri di comitato, tutte figure volontarie che durante il giorno hanno un altro lavoro e si dedicano all’associazione in maniera volenterosa e gratuita nel tempo libero. La segretaria è l’unica figura stipendiata e presente in ufficio o sul territorio a tempo parziale. Svolgo lavori di segreteria, gestisco la contabilità con le donazioni e i contributi che arrivano per la CMSI. Poi c’è l’animazione e l’organizzazione dei vari momenti dell’anno: la collaborazione, con Missio, nell’ottobre Missionario con l’organizzazione di una veglia o un momento d’incontro, l’Azione Natalizia con la raccolta che aiuta i missionari ticinesi o dei Grigioni italiani in giro per il mondo, la formazione missionaria e l’organizzazione del campo estivo che quest’anno verrà fatto in Venezuela da padre Angelo Treccani”.
“Negli anni ho capito che la missione nasce per rispondere a un bisogno personale; è innanzitutto una esperienza di fede che ci porta ad uscire da sé e conoscere l’altro”, conclude Daiana.