Nel dicembre 2023 il Corriere del Ticino CdT) ha pubblicato un articolo su un ecclesiastico condannato per abusi sessuali diversi anni prima. Una delle vittime di tali abusi ha contattato il CdT, riferendo degli abusi subiti ma senza fornire il nome del suo molestatore. Il CdT ne ha reso noto il nome di propria iniziativa. Il sacerdote, scomparso da alcuni anni, nel passato era stato una personalità riconosciuta e un rinomato compositore e interprete di musica sacra. Contro l’articolo del CdT è stato presentato al Consiglio svizzero della stampa un reclamo, secondo il quale la pubblicazione del nome non era giustificata in termini di etica dei media. Sulla questione il Consiglio della stampa ha dato ragione al CdT. Il nome è stato fatto poiché esiste un interesse pubblico prevalente: «È importante creare trasparenza e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a tali reati, così da prevenire, per quanto possibile, che in futuro se ne verifichino di nuovi». Inoltre, nominare il sacerdote «può incoraggiare altre vittime a farsi avanti, permettendo di riconoscere e affrontare in tutta la sua portata il sistema di abusi.
Fonte:cdt/red
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