Nella catechesi dell'udienza generale il Papa si sofferma sul documento conciliare "Ad gentes" e ribadisce che l'evangelizzazione è compito "ecclesiale, mai solitario” di ogni cristiano: "Qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione"
La Quaresima sia un tempo favorevole per rivitalizzare il dinamismo missionario e per mettersi al servizio del Vangelo e dell'umanità. All’udienza generale, in piazza San Pietro, Papa Francesco prosegue il ciclo di catechesi sulla passione di evangelizzare. E ricorda che, nel segno dell’evangelizzazione, “c’è come un ponte tra il primo e l’ultimo Concilio". Un ponte, aggiunge, "il cui architetto è lo Spirito Santo”. L'invito del Pontefice è quello di mettersi “in ascolto del Concilio Vaticano II, per scoprire che evangelizzare è sempre un servizio ecclesiale, mai solitario, mai isolato o individualistico” e "senza fare proiselitismo".
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Nella Giornata Internazionale della donna il pensiero di Papa Francesco, dopo la catechesi all’udienza generale, è andato a tutte le donne e in particolare a quelle presenti in piazza San Pietro:
“Le ringrazio per l’impegno a costruire una società più umana, mediante la loro capacità di cogliere la realtà con sguardo creativo e cuore tenero. Questo è un privilegio solo delle donne!"
Il pensiero al popolo ucraino
L’invito del Pontefice, poi, è a avere sempre “nei nostri cuori e nelle nostre preghiere” il martoriato popolo ucraino, di cui non dobbiamo dimenticare il dolore. In particolare, rivolgendosi ai fedeli polacchi, le cui parrocchie a comunità pastorali stanno svolgendo dei ritiri spirituali per la Quaresima, Francesco ha affermato: “Possano essere un momento di riflessione sulla qualità della vostra umanità e del vostro cristianesimo, per portare frutti di bene, anche in favore delle persone che accogliete nel vostro Paese, specialmente gli ucraini”.