"Il viaggio nel Medioevo rappresenta un affascinante intreccio di esperienze individuali e collettive, riflettendo una società in movimento e in continua evoluzione", scrive Giovanni Conti direttore artistico di Cantar di Pietre nel comunicato di presentazione della 37 edizione della rassegna che ha avuto inizio domenica 6 ottobre 2024 a Biasca, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo alle 17,30 (presentazione su RSI Rete Due). A Biasca è stato a tema il pellegrinaggio verso Santiago nelle diverse tappe da Montserrat a Burgos, da Léon a Santiago verso la tomba di San Giacomo. Ogni tappa è identificata da un codice musicale, da cui sono tratti alcuni dei brani che i pellegrini medievali possono aver ascoltato durante il tragitto. Una rassegna che continua con appuntamenti in altre chiese del Ticino fino al 3 novembre (programma sotto).
"I pellegrinaggi - prosegue Conti nel testo di presentazione dell'evento a Biasca - costituiscono uno dei fenomeni più emblematici di questa epoca. Migliaia di individui intraprendevano viaggi verso luoghi sacri, cercando non solo la salvezza dell’anima, ma anche una connessione più profonda con la loro fede e con le comunità religiose. Questi spostamenti, sebbene gravati da imprevisti e difficoltà, fornivano opportunità di introspezione e trasformazione personale, trasmettendo un senso di appartenenza a una dimensione più ampia dell’esistenza". Gesti di fede collettiva a cui prendevano parte anche i monaci che nel Medio Evo vi partecipavano come esperienza di crescita e arricchimento delle proprie conoscenze.
"La musica - spiega Conti - anch’essa fondamentale nel contesto del viaggio, si erge come un potente medium in grado di connettere il sacro e il profano. I canti che accompagnavano i viaggiatori non erano solo melodie per alleviare la fatica; erano narrazioni che esprimono le sfide e le gioie di un’epoca in cui il viaggio si concepiva come un’odissea dell’anima. Le melodie e i canti raccoglievano le storie di coloro che cercavano non solo luoghi fisici, ma anche dimensioni spirituali, rendendo ogni passo parte di una storia condivisa. La strada, dunque, diventa una metafora della vita, sottolineando il continuo cambiamento dell’anima umana e il suo incessante desiderio di Assoluto".
Il pellegrinaggio nel Medio Evo era un incontro di strade, cammini, musiche, arte, chiese, monasteri, cimiteri di pellegrini, popoli, luoghi di accoglienza che non va dimenticato hanno contributo al costituirsi dell'Europa cristiana, incontro di popoli e lingue diverse abbracciati da un unico grande patrimonio di fede e cultura.
La rassegna, costituita da tappe che uniscono sacro e profano, prosegue in altre chiese del Ticino fino al 3 novembre 2024.
(red)
Leggi qui: scarica qui il programma della rassegna Cantar di Pietre 2024
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