Desidero iniziare questo scritto col raccontarvi una storia dei monaci del deserto. Un monaco iracondo, se la prendeva con tutti in comunità e spesso aveva scatti d’ira e di impazienza. Dava sempre la colpa a questo o a quel fratello fastidioso. Un giorno andò dall’abate e gli chiese di potersi inoltrare nel deserto per vivere in solitudine e trovare la pace. L’abate cercò di dissuaderlo, ma invano. Infine lo lasciò partire per la sua insistenza. Il nostro protagonista trovò una grotta e iniziò con entusiasmo la sua vita eremitica. Una mattina si rovesciò per tre volte la brocca piena d’acqua. Alla terza volta non ci vide più e buttò la brocca contro la roccia, che si ruppe in mille pezzi. Rientrato in sé stesso, vide con chiarezza che la passione era dentro di lui e che era il suo cuore che doveva cambiare, non il luogo, le situazioni o le persone. Si presentò all’abate e chiese umilmente di essere di nuovo accolto fra i fratelli per essere aiutato nella difficile arte di scoprire e combattere le passioni. Noi spesso pensiamo, come questo zelante monaco, che la santità sia un affare individuale. Santi invece si diventa stando a contatto con i fratelli e le sorelle che il Signore ci ha posto accanto. Santa Caterina da Siena, patrona d'Europa e dottore della Chiesa, affermava che “l’uomo col prossimo prova tutte le virtù”. Difficilmente ci accorgiamo del nostro progresso spirituale e forse questo ci mantiene in umiltà. Il Signore però agisce in noi con la sua grazia. Questo è possibile solo se gli apriamo il cuore e lo lasciamo entrare, così da non essere più soli ma in due: noi e Gesù nell’anima. La preghiera ci aiuta nel cammino spirituale. È come una goccia d’acqua che, col tempo, scava la roccia. L’orazione ci dispone ad accogliere Gesù e a fargli spazio. Come pregare? Ognuno può trovare il modo migliore per alimentare il suo rapporto di amicizia con il Signore. Buona guida alla preghiera è il Catechismo della Chiesa Cattolica alla quarta parte.Madre Teresa di Calcutta affermava che a pregare si impara pregando. E santi si diventa aprendo il cuore a Dio. Il progresso spirituale lo compiamo esercitandoci nelle virtù (abitudini buone) e nel combattere i vizi (abitudini cattive). La regina di tutte le virtù è la carità che compendia tutto il Vangelo. Luigi Maria Epicoco, teologo e scrittore italiano, afferma che il demonio ci tenta per farci sentire soli e molti cadono così nella disperazione. La preghiera ci fa scoprire invece che Gesù è in noi e non ci abbandona mai, anche quando non lo percepiamo. Tutti i santi, che ricordiamo il primo novembre, ci spronano e ci incoraggiano a camminare su questa stessa strada percorsa da loro. Un giorno ci ritroveremo tutti uniti e sarà una festa senza fine dove non ci sarà più dolore, lutto o noia, ma sapremo stupirci dell'eterna fantasia di Dio. di Suor Sandra Künzli
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)