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  • Gian-Luca Lardi sulla sua esperienza presso il Collegio dell’abbazia di Disentis

    Gian-Luca Lardi sulla sua esperienza presso il Collegio dell’abbazia di Disentis

    di Katia Guerra

    Una scuola di vita: è stato anche questo per Gian-Luca Lardi il liceo dell’abbazia di Disentis che ha frequentato fra gli anni 1985-1990. «Per chi come me è cresciuto a Poschiavo, continuare sulla strada degli studi e ottenere la maturità significava lasciare la valle molto presto», ci racconta. Insieme alla famiglia, ha deciso di accedere al percorso offerto dai frati benedettini. «Credo che questa scelta è stata determinata dal fatto che il liceo è riconosciuto per la sua formazione di qualità e anche per il collegio, nel quale ragazze e ragazzi sono accolti e seguiti».

    Per un giovane di appena 16 anni, lasciare la valle e la famiglia non era evidente, in primo luogo dal punto di vista linguistico, con il passaggio dall’italiano al tedesco, e anche per il fatto di essere fuori casa così presto. La sensazione è stata quella di «buttarsi nell’acqua fredda», ci dice Gian-Luca Lardi. «Questo può essere un ostacolo, ma anche una grande opportunità: bisogna rimboccarsi le maniche e non avere paura a chiedere aiuto quando si è in difficoltà. Si acquisisce presto autonomia e confidenza nei propri mezzi».

    Ha respirato lo spirito benedettino, anche se non esplicitamente come studio teologico, ma nell’interiorizzazione di un atteggiamento positivo verso il lavoro, l’impegno, e dei valori cristiani. La vita di gruppo del collegio permette di sviluppare anche le competenze sociali, oltre a quelle linguistiche e tecniche. «Si impara a condividere, a collaborare, a relazionarsi con gli altri», evidenzia. «Nel collegio eravamo in più studenti nella stessa camera – oggi invece le camere sono singole – e questo mette nella condizione di prestare attenzione a tutti».

    Il passaggio da Disentis «mi ha aperto la strada anche per le tappe successive: l’inizio dell’università per molti miei coetanei rappresentava la prima esperienza fuori casa, mentre per me questo era un passaggio già acqui sito». Oltre all’indipendenza, importante è stato anche l’aver sperimentato la disciplina nello studio, le regole del vivere insieme e, più semplice mente «della buona educazione».

    Oggi Gian-Luca Lardi, dopo gli studi in ingegneria civile, si occupa di gestione aziendale fra il Ticino e la Svizzera interna. Se ripensa all’esperienza a Disentis, «i ricordi sono positivi per il percorso di studi, ma anche per gli incontri e la vita in comune anche nel tempo libero. Essendo lontano da casa, spesso rimanevo in collegio anche il fine settimana. Il nostro gruppo si organizzava per attività sportive, culturali e escursioni. Quante belle avventure!»

    Una lunga tradizione

    Il liceo e il collegio dell’abbazia di Disentis hanno una lunga tradizione. I benedettini fondarono la scuola 1400 anni fa, fin da quando costruirono l’abbazia. È un luogo non solo di apprendimento, ma anche di scambio e di vita. Accompagna studentesse e studenti nel percorso di ottenimento della maturità. La tradizione formativa benedettina, adeguata ai tempi, si basa su valori umanistici e sull’insegna mento di San Benedetto.

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