Le vicende che vedono coinvolto un sacerdote della Diocesi di Lugano e il conseguente smarrimento che stanno vivendo i giovani della Chiesa ticinese, ma non solo, hanno spinto mons. Alain de Raemy ad indirizzare ai fedeli una lettera, resa pubblica durante le celebrazioni dell'Assunta, dove, oltre ad esprimere il suo dolore e la sua vicinanza, invita tutti ad affidarsi alla preghiera e ad aiutarsi a vicenda, rimanendo fermi nella fede: "Dobbiamo avere fiducia di Dio che è sempre all'opera anche quando a noi non sembra".
"Carissimi, stiamo sperimentando amara sorpresa, profondo dolore e grandi interrogativi di fronte al fermo e all'incarcerazione preventiva di Don Rolando Leo, che aveva importanti responsabilità proprio in ambito giovanile. Comprendo bene la preoccupazione che sommerge tante persone. Condivido la vostra inquietudine. Ho pianto e piango anch'io. Ma solo la verità ci aiuterà ad andare avanti con consapevolezza. Chiediamo a Dio il grande dono della pazienza nella carità, per aspettare i risultati dell'indagine ancora in corso con fiducia nella giustizia, che bisogna sempre servire, mai ostacolare, nella verità. La tentazione di avanzare ipotesi, chiacchierare o condannare non aiuta nessuno. Oggi, come sempre, da cristiani, bisogna anzitutto pregare per il conforto di chi soffre e per la conversione di chi fa soffrire".
"Il rispetto, la giustizia e la carità verso tutti rafforzano il cuore di ciascuna e di ciascuno di noi.
Soffro, prego e spero con voi; in particolare con voi giovani, con voi genitori, con voi docenti e catechisti e con voi diaconi, presbiteri e vescovi emeriti. In questo momento così difficile aiutiamoci a vicenda per riuscire insieme a rimanere fermi nella fede: dobbiamo avere fiducia in Dio, che è sempre all'opera, anche quando a noi non sembra! La nostra forza è nel Signore ed è con Lui e per Lui che ogni pastorale, anche quella giovanile, ha un senso. Vi esorto quindi tutti, pur nella fatica, a continuare nel cammino di fede, sapendo di poter confidare in tante persone, laici e consacrati, che costruiscono la loro casa sulla roccia".
La lettera, che si può leggere per intero qui, si conclude con un'invocazione d'aiuto alla Vergine Maria: "La Vergine Maria, che ha conosciuto ai piedi della croce del suo Figlio il più grande smarrimento personale della storia dell'umanità, ci aiuti ad accogliere e vivere come lei quell'incondizionato ed infinito Amore di Dio verso tutti, amore che non conosce eccezione alcuna".
(red)
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)