Saranno quattro i diaconi che verranno ordinati sabato mattina in Cattedrale. Tre di essi provengono dal Seminario Missionario Redemptoris Mater di Melano. Ve li presentiamo.
Niccolò Curci, 36 anni, da Pavia, ci racconta essere affetto da una malattia ai muscoli fin da quando era piccolo; un aspetto che in giovinezza diventa un peso da sopportare: “non riuscivo a vedere il volto di un Dio che ama tutti”, confida. A poco a poco, anche grazie al Cammino Neocatecumenale, all'ascolto della parola di Dio e alla partecipazione alle Giornate mondiali della Gioventù, Niccolò riesce a vedere che il vuoto e la sofferenza di quegli anni potevano essere riempiti da Dio. Durante la GMG di Cracovia nel 2016, dopo un periodo di discernimento e fresco della laurea in Fisica, Niccolò decide quindi di entrare in seminario. Una vocazione che giunge a un’età matura, perché, come ci confida, “per diversi anni la mia aspirazione era quella di fare fisica e continuare la carriera universitaria. Poi il Signore mi ha mostrato che non era quello il mio cammino”. Nell’Incontro a Porto San Giorgio (nelle Marche) di tutti i nuovi seminaristi, Niccolò viene destinato al Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Lugano. A Lugano svolge gli studi teologici presso la Facoltà di Teologia di Lugano e conclude la Licenza in Storia della Teologia. Attualmente sta facendo il dottorato in Teologia presso la Facoltà di Teologia di Lugano. “Spenderò il ministero del diaconato in seminario dove aiuterò i seminaristi a studiare”. Quali le aspettative e quali i timori per questo passo? Chiediamo infine a Niccolò. “Vorrei realmente vivere il Vangelo; non ho timori perché ho sperimentato come Dio provvede a tutto nelle difficoltà”.
Fabio Delli Carri, 41 anni, di Milano, fa parte del Cammino Neocatecumenale dall’età di 18 anni: “Arrivavo da anni di inquietudine – racconta-, cercavo la felicità senza trovarla; a scuola non studiavo e a casa ero in contrasto con i miei genitori”. L’ingresso nel Cammino aiuta Fabio a trovare un senso, tanto che intorno ai 20 anni inizia a sentire la chiamata verso il seminario. Una “sensazione” che inizialmente gli mette paura e decide di non considerare continuando la sua vita, tra lo studio, gli amici, la ragazza. “Ci sono voluti degli anni perché maturasse in me una risposta. A 27 anni, durante la GMG di Madrid ho deciso che quella era la strada per me, ma per l’ingresso in seminario ci sono voluti ancora diversi anni”. Fabio è a Lugano dal 2021: dopo aver svolto gli studi teologici parte per un periodo di missione in Grecia e in Sudafrica. Attualmente sta svolgendo la licenza in Storia della chiesa/Storia della Teologia presso la Facoltà di Teologia di Lugano e spenderà il diaconato a servizio della parrocchia di Tesserete.
Filippo Pascolini, 31 anni, di Udine, sesto di 13 figli ci racconta che verso i 14 anni vive un periodo di crisi in cui cerca un senso senza trovarlo: “in questi anni piuttosto tormentati ho deciso di fidarmi e di entrare nel cammino neocatecumenale come già i miei genitori avevano fatto. Questo mi ha aiutato a ricevere un messaggio di speranza a vedere l’amore di Dio su di me. In questo periodo è nata la mia vocazione. Nel 2011, alla GMG di Madrid, ho percepito chiaramente la chiamata. In quell’anno sono arrivato a Lugano, dove sono rimasto fino al 2016 quando ho concluso la teologia e sono stato mandato in missione in Costa d’Avorio per quattro anni; poi per un anno in Puglia e Albania. Sono poi tornato a Lugano per concludere gli studi in diritto canonico presso l’istituto DiReCom di Lugano”. Filippo, anche attraverso le sue esperienze missionarie, ha potuto vedere che in molti luoghi manca ancora la presenza di una Chiesa viva: “la mia vocazione nasce anche per arrivare su questi luoghi”. Ora Filippo svolgerà il ministero del diaconato nella parrocchia di Sant’Antonio a Locarno.
Insieme a Filippo, Niccolò e Fabio, dal Seminario San Carlo verrà ordinato diacono anche Hugo Mota Almeida, nato a Teófilo Otoni, in Brasile, nel 1992. Dopo aver seguito gli studi in Relazioni Internazionali presso la Pontificia Università Cattolica a Belo Horizonte, Hugo decide di entrare a far parte della Comunità Cattolica Palavra Viva che nel 2015 lo invia a Lugano. Qui riesce a soddisfare il suo desiderio di missionarietà, consegue il Master in Teologia e entra nel Seminario San Carlo Borromeo. Terminati gi studi, Hugo decide di rimanere in Ticino, «grazie anche all’accoglienza ricevuta dal Vescovo Valerio e dal vescovo Alain che mi hanno hanno inserito sempre di più nella vita diocesana perché io potessi fare esperienza – racconta Hugo–. Sento che ora la Provvidenza mi vuole qui: mi sono inserito nella realtà e ho fondato le mie radici e vedo anche che la Chiesa ticinese ha fondato delle radici all’interno della mia vocazione». Per diversi anni, Hugo si è impegnato nella pastorale giovanile diocesana e da seminarista ha collaborato con la Parrocchia di Santa Maria degli Angioli e la Parrocchia del Sacro Cuore a Lugano. Ora Hugo sta terminando il ciclo di Licenza in Teologia biblica presso la Facoltà di Teologia di Lugano.
Dal Brasile al Ticino, un cambiamento radicale anche per quanto riguarda la comunità cristiana: “A Lugano ho trovato una Chiesa che ha tanto bisogno di spiritualità viva ed espressiva. Nella mia Chiesa di origine, la vita missionaria è molto presente; io vedo che qui oggi c’è molto bisogno della Parola. Quando sono arrivato nel 2015 mi sono confrontato con una Chiesa con poca partecipazione e pochi giovani: questo mi ha colpito tanto e invece che farmi desistere, mi ha dato più spinta per rimanere, perché nel mio piccolo voglio contribuire alla sua crescita”. Oggi l’ordinazione al Diaconato e poi Hugo spenderà questo tempo nella parrocchia di Balerna: “sono molto entusiasta di questa destinazione dato che dopo dieci anni avrò l’occasione di uscire da Lugano e conoscere un’altra realtà”. Cosa ti auguri per il tuo futuro? “Mi auguro di poter essere fedele e servire sempre con semplicità e fedeltà”.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)
Oggi, mercoledì 18 dicembre, alle 20.30, padre Francesco Patton ofm, sarà in Ticino per un incontro dal titolo "Il coraggio della pace. Riflessioni su dialogo, riconciliazione e speranza (quando tutto sembra perduto)". Modera Andrea Fazioli