di Cristina Uguccioni
La «Strada delle Abbazie» è un magnifico itinerario, con partenza e arrivo a Milano, che consente di scoprire antiche, bellissime abbazie situate nei dintorni del capoluogo lombardo. La Strada, percorribile in auto, a piedi e in bicicletta, è lunga poco più di 100 chilometri e si snoda nelle campagne – tra rogge, canali, fontanili, navigli, mulini, strade di campagna e grandi cascine – attraversando il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino. È stata ideata dal Servizio per la Pastorale del Turismo e dei pellegrinaggi della Arcidiocesi di Milano e dal settore Turismo dell’ex Provincia di Milano e l’editore «Terre di mezzo» le ha dedicato un’omonima guida.
Visitare le Abbazie disseminate lungo il percorso offre l’occasione non solo di ammirare pregevoli chiese, non solo di poter sostare in preghiera, ma anche di fare esercizio di memoria grata. Lungo i secoli questi antichi spazi sacri hanno accolto e nutrito la fede di migliaia di uomini e donne. E questa fede, di generazione in generazione, è passata, come buon pane, di mano in mano, giungendo fragrante sino a noi. Visitare queste Abbazie è dunque anche occasione per coltivare gratitudine lieta e profonda verso tutti i padri che – lungo i secoli – «hanno mietuto il buon grano di Dio e le madri che hanno sapientemente infarinato il lievito» (per usare la felice immagine del teologo Pierangelo Sequeri).
In questo cammino di scoperta, fede, memoria e gratitudine, la prima tappa, a Milano, è la piccola, graziosa Abbazia di San Lorenzo in Monluè: la chiesa sorse sui terreni degli umiliati dopo il 1267, come ricorda una lapide murata in facciata, anche se un edificio più antico è già ricordato nel 1244. La costruzione, in stile romanico, è composta da una unica aula rettangolare e da un coro quadrato, con un cinquecentesco soffitto a cassettoni.
Proseguendo si giunge alla celebre Abbazia di Chiaravalle, situata alle porte del Parco Agricolo Sud Milano. Fondata da San Bernardo (abate e dottore della Chiesa) nel 1135, ancora oggi accoglie una comunità monastica cistercense. L’Abbazia, intitolata a Santa Maria, venne consacrata nel 1221; successivamente vennero costruiti il chiostro e la torre campanaria, affettuosamente chiamata «ciribiriciaccola» dai milanesi. Le pareti interne sono impreziosite da vari cicli pittorici, tra cui spiccano affreschi realizzati dai fratelli Fiammenghini e da Bernardino Luini. La tradizione narra che proprio fra le antiche mura dell’Abbazia i monaci cistercensi misero a punto la ricetta del Grana Padano, ideata per conservare l’eccedenza di latte.
La Strada delle Abbazie prosegue sino a San Giuliano Milanese dove sorge l’incantevole Abbazia dei SS. Pietro e Paolo in Viboldone, abitata da una comunità di monache benedettine. Fondata nel 1176 e completata nel 1348, la Chiesa, con facciata a capanna e portale in marmo bianco, è a tre navate di cinque campate ciascuna. Accoglie numerosi e importanti affreschi di scuola giottesca, tra cui la grande scena del Giudizio Universale di Giusto de’ Menabuoi.
Proseguendo lungo l’itinerario si giunge a Vizzolo Predabissi dove sorge la Basilica di Santa Maria in Calvenzano che, nella sua veste attuale, risale al XII secolo. Edificata in stile romanico incorporando una chiesa precedente e una struttura ancora più antica, è stata il primo priorato cluniacense nella diocesi di Milano: ospita un trecentesco affresco absidale raffigurante l’Incoronazione della Vergine.
La tappa successiva è Opera, dove si trova la bella Abbazia di Mirasole che, nell’aspetto odierno, risale alla prima metà del Quattrocento, quando l’antico edificio, già esistente nella metà del Duecento, venne ricostruito insieme al chiostro.
Attualmente di proprietà dell’ospedale Policlinico di Milano, l’Abbazia è gestita da Fondazione Progetto Arca e Progetto Mirasole Impresa Sociale, promotori di un progetto di welfare sociale di comunità.
Prima di fare ritorno a Milano, la Strada conduce all’elegante Abbazia di Morimondo, la cui costruzione iniziò nel 1182 ad opera di monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond, in Francia. Caratterizzata da elementi dello stile gotico, accoglie un grande affresco attribuito alla scuola di Bernardino Luini.
L’itinerario termina nel centro di Milano, davanti al Palazzo di Giustizia dove – riparato dalla vegetazione – sorge un vero gioiello, la Chiesa di San Pietro in Gessate.
Sin dalla seconda metà del Duecento è testimoniata l’esistenza della chiesa, affidata agli umiliati. Essa venne poi ricostruita dai benedettini nel 1460, divenendo uno splendido esempio di architettura quattrocentesca lombarda. Accoglie importanti opere pittoriche eseguite da maestri lombardi tra i quali Zenale, Bergognone, Montorfano, Caravaggino, Crespi. Fra gli elementi che accomunano gli interni di tutte queste Abbazie, uno colpisce in particolare: l’alternarsi sapiente di luce e ombra, a raccontare le infinite modulazioni della luce di Dio.
Nel linguaggio biblico, ricorda Sequeri, «l’ombra di Dio è una modulazione della sua luce, che avvolge la fragilità della creatura e genera intimità».
Mappa e informazioni per i percorsi su: lombardiafacile.regione.lombardia.it
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