da Roma - Silvia Guggiari
Mercoledì mattina, in occasione del trasporto della salma di papa Francesco da casa Santa Marta alla basilica di San Pietro, tra il colonnato del Bernini si incontrano persone venute da ogni parte del mondo, credenti e non credenti, con storie e vite diverse, tutte accumunate da una profonda gratitudine per Papa Francesco e che ora sono giunte a Roma con il desiderio di portargli un ultimo saluto, ringraziarlo e affidargli le proprie preghiere. In tutti emerge il ricordo del pontefice argentino che ha saputo entrare nel cuore di tanti, lasciando messaggi profondi come quello della speranza e della misericordia.
“Mi spiace solo di una cosa - confida una volontaria - : che non sia riuscito ad ottenere la pace nel Mondo”. “Il mio bisnonno - racconta una signora in coda per entrare in basilica - era originario del paese di papa Francesco. Io sono paraguaiana ma vivo a Roma da tanti anni. Sono molto affezionata a Bergoglio, è stato un Papa che ha lasciato tanto alla chiesa e al mondo intero”.
Tra i fedeli incontriamo due coniugi arrivati per l’occasione da Città di Castello (Perugia): “È un Papa che ci è rimasto nel cuore e oggi abbiamo lasciato lavoro e figli perché sentivamo che dovevamo essere qui. Era una persona che ha saputo trasmettere tanto bene. A settembre festeggiamo i 25 anni di matrimonio e avremmo tanto voluto venire in udienza da lui insieme ai nostri figli, ma non abbiamo fatto in tempo. Abbiamo un bambino con la sindrome di down e proprio per il suo messaggio Bergoglio ci ha emozionato dal primo all’ultimo giorno. Volevamo essere qui per rendergli onore”.
Incontriamo poi una donna romana e non credente: “Per i romani il Papa è di casa. In particolare Papa Francesco l’ho sempre trovato una persona onesta, sincera, una persona retta, degna di fiducia e di rispetto, sempre, anche non condividendo diverse posizioni sue e della chiesa in generale. È sempre stata una persona eccellente. Con lui condividevo il rispetto per la vita, lo sguardo e l’attenzione per i più deboli che non smetteva di ripetere anche di fronte ai grandi potenti in maniera sincera e con vero sentimento mettendoli di fronte alla realtà della vita dell’essere umano, andando oltre i giochi di potere, i soldi, i sotterfugi. Ho trovato diverse similitudini i con San Giovanni Paolo II, seppur in epoche diverse e con stili diversi”.
“È stato un uomo che ha insegnato l’umanità più profonda, sempre vicino ai poveri e agli ultimi - ci racconta un ragazzo venuto da Varese per vivere questo momento - Bergoglio ha fatto la teologia della semplicità dimostrata anche pochi giorni fa quando si è presentato in pubblico in abiti semplici. Ha dimostrato l’essenzialità della vita. Sono partito stamattina da Varese, volevo essere qui ed è stato un momento molto intenso”.
“Ci ha colpito l’umanità che aveva per tutti, era un uomo di misericordia, della gente, per la gente è con la gente”, commentano alcune Suore calabresi in coda per rendere omaggio alla salma del Papa argentino.