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  • Vedere il bene nel mondo per esorcizzare il diavolo. Il nuovo libro di don Roberto Pandolfi

    Vedere il bene nel mondo per esorcizzare il diavolo. Il nuovo libro di don Roberto Pandolfi

    di Silvia Guggiari

    La copertina del libro di don Roberto Pandolfi.

    Nella società come nel mondo interiore di ogni persona c’è sempre una parte di bene e una parte (molto più piccola) di male, tocca ad ognuno di noi scegliere ogni giorno se far prevalere la parte di bene piuttosto che quella di male: spesso siamo portati a vedere solamente la parte negativa, basti guardare le brutte notizie che riempiono quotidianamente i giornali. È stato questo il messaggio al centro della presentazione del libro di don Roberto Pandolfi dal titolo “Satana, la Chiesa, il mondo”, Elpo Edizioni, nella cornice della 72esima Fiera del libro di Como avvenuta martedì scorso 3 settembre. Esorcista della diocesi di Como dal 2009 al 2012 e oggi esorcista ausiliare, Pandolfi ha raccolto nella sua quarta pubblicazione le tante storie quotidiane di uomini e donne da lui incontrate, gli episodi spesso inquietanti che in tanti anni ha trattato in qualità di esorcista: “Quando abbiamo a che fare con la psiche umana non si sa mai dove si va a finire”, ha esordito don Pandolfi. Nel volume, il sacerdote indica alcuni spunti per ritrovare il senso dell'esistenza, rafforzare la volontà, avviare un cammino di fede e di pace: “Il male nel mondo e nell’uomo c’è sempre stato, basti pensare alla “Parabola del grano e della zizzania”, dobbiamo allenarci a vedere il bene che c’è e che c’è ovunque”, solo così potremo sconfiggere l’opera di Satana. Un compito che spetta a noi cristiani in particolare che dobbiamo sentirci interpellati dalle problematiche e dalle tematiche che quotidianamente interpellano la società civile.

    Ma cosa fa esattamente un esorcista? “L’esorcista – ha chiarito Pandolfi - lavora sempre per il bene della persona che ha di fronte: innanzitutto ascolta e cerca di far sentire accolte le persone per quello che sono e non per i problemi che hanno. Infine fa una diagnosi e decide una terapia con preghiere di guarigione o riti particolari. Dato che spesso accade che si intersechino il disturbo psichiatrico con quello diabolico – non dimentichiamoci che Satana agisce sempre nella fragilità umana – l’esorcista non lavora mai da solo. Attorno a lui ci sono una serie di figure professionali che permettono di capire chi si ha di fronte”.

    La situazione della Chiesa

    Al termine della presentazione, la giornalista ha chiesto a don Roberto la situazione della Chiesa e dei preti oggi: “La situazione (a Como come a Lugano, ndr) non è facilissima. La figura del parroco sta andando in crisi. È il tempo che i laici si rimbocchino le maniche e si diano da fare: il prete deve essere un punto di riferimento spirituale, questo può farlo solo lui, tutto il resto possono farlo gli altri. Per fare ciò c’è bisogno di un tempo di transizione e accompagnamento da parte di noi sacerdoti”, ha concluso.

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