Dopo mesi di prigionia a Gaza, un gruppo di ostaggi israeliani rapiti da Hamas durante il brutale attacco del 7 ottobre 2023, è stato ricevuto ieri mattina, 14 novembre, da Papa Francesco in Vaticano. Presenti all’udienza, nella Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico, sedici persone tra cui dieci donne, quattro uomini e due bambini. Uno di loro ha regalato al Papa una maglia di calcio con il nome di Tal Shoham, un parente rapito insieme alla moglie, ai figli, alla suocera e altri congiunti, alcuni dei quali rilasciati nell'ambito di un accordo per il cessate il fuoco temporaneo tra Hamas e Israele, mediato da Qatar, Egitto e Usa.
Il volto del giovane, insieme all'età (38 anni al momento del rapimento, 39 compiuti in prigionia) era raffigurato su un cartello che alcuni dei presenti hanno portato al Papa.
Anche altri partecipanti all'udienza hanno mostrato a Francesco i cartelli coi volti dei loro familiari, con il nome, l’età, la scritta “Bring him home”, l’appello cioè a farli tornare a casa, e il logo dell'“Hostage and Missing Families Forum”, il coordinamento di parenti di ostaggi e persone scomparse da oltre un anno. Francesco ha poggiato la mano su ognuno di questi volti in segno di benedizione. Poi ha voluto restare per qualche istante in silenzio in preghiera.
Un incontro “toccante” lo definisce l’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede in un post diffuso dal suo account X, in cui si legge che il Pontefice ha mostrato la sua vicinanza e l’impegno per la liberazione degli altri ostaggi ancora in prigionia a Gaza.
Sin dal primo momento Papa Francesco in ogni pronunciamento pubblico ha ribadito l’appello alla liberazione delle persone rapite, quale condizione urgente e necessaria - insieme al cessate il fuoco nella Striscia e all’accesso della popolazione agli aiuti umanitari - per una soluzione del conflitto, scatenatosi dopo l’attacco del 7 ottobre. Attacco che ha provocato oltre 1.100 morti ed ha portato al rapimento di 240 persone, incluse donne, anziani e bambini.
Un momento dell'udienza
Già l’8 aprile scorso il Pontefice aveva incontrato un gruppo di familiari di alcuni ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. E ancor prima, il 22 novembre 2023, aveva ricevuto in Vaticano - in due momenti distinti - i parenti sempre di ostaggi israeliani e una delegazione di palestinesi i cui familiari sono a Gaza a pagare il prezzo altissimo della guerra tra i continui attacchi israeliani che hanno provocato distruzione e morte. Oltre 43.700 le vittime secondo l’ultimo dato diffuso dal Ministero della Sanità gestito da Hamas. In quell’occasione, Francesco ha voluto “manifestare vicinanza spirituale alle sofferenze di ciascuno”, spiegava il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
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