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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (21 marzo 2025)
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  • Prete arrestato ad agosto 2024: conferma del rinvio a giudizio. Il vescovo vicino a chi ha sofferto e soffre

    Prete arrestato ad agosto 2024: conferma del rinvio a giudizio. Il vescovo vicino a chi ha sofferto e soffre

    Dapprima una anticipazione de La Regione in data 20 marzo 2024 ha dato la notizia del rinvio a giudizio del presbitero arrestato lo scorso 7 agosto per reati sessuali.

    Nel pomeriggio del 20 marzo è arrivata la comunicazione della Curia vescovile con un comunicato nel quale si afferma che la Curia ha avuto la conferma ufficiale, giunta solo dopo le indiscrezioni dei Media, della decisione da parte della Procura pubblica. Nello stesso testo si legge che l’Amministratore apostolico, vescovo Alain de Raemy “ribadisce la vicinanza sua personale e della Diocesi alle persone coinvolte negli episodi per i quali il sacerdote è stato accusato e andrà a processo”. “Il Vescovo Alain - prosegue il comunicato - condivide con loro, con i loro familiari e con tutti coloro che sono toccati da questa vicenda dolorosa, la sofferenza vissuta e assicura la costante disponibilità di ascolto e di supporto”. Il comunicato conclude affermando che mons. de Raemy “attende l’esito del procedimento giudiziario esprimendo pieno rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura”.

    Ricordiamo che il prete arrestato il 7 agosto è accusato di coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia. Il sacerdote si trova in regime di espiazione anticipata della pena ed è detenuto in carcere.

    Dalle indiscrezioni dei Media

    Secondo le indiscrezioni del quotidiano La Regione riprese dagli altri Media ticinesi e verificate presso la magistratura le presunte vittime del presbitero sarebbero nove: quattro minorenni e cinque maggiorenni. I fatti addebitati al sacerdote - si tratterebbe di atteggiamenti e comportamenti a connotazione sessuale - sarebbero accaduti nel corso degli ultimi anni, in particolare dal 2015 al 2023, come è stato riferito dall’approfondimento del Radiogiornale delle 18.00 su ReteUno/RSI.

    red

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