«Abbiamo visto la Sua Stella» (Matteo 2,2). Tempo di Avvento: tempo di attesa, di speranza, tempo che scorre scandito dalla Sacra Liturgia. L’annuncio dei Profeti, i canti, le preghiere che la Chiesa ci offre ci introducono in quella atmosfera di vigilanza, di attesa.
Riconoscere l’Avvento nella vita significa sapere che ogni avvenimento, così come ogni essere vivente, contiene in sé un avvenire che si dispiega, un desiderio, una speranza fondamentale, un futuro. Ma significa pure riservare attenzione e cura ad ogni relazione, nelle parole e nei gesti che, giorno per giorno, costruiscono una vita; è quindi tempo di veglia, come proclama il Vangelo: «Vegliate e pregate!». Grido che attraversa i secoli e giunge fino a noi oggi.
Mentre sentiamo notizie sconvolgenti, quei drammi che le guerre e i conflitti armati causano in diverse nazioni, dove si contano altissimi numeri di feriti e vittime, soprattutto bambini; tante sofferenze, tanto dolore che l’uomo sembra impotente ad arginare, «alziamo lo sguardo al Cielo». Infatti, «le stelle sono lì per ricordarci qualcosa di molto profondo. Quelle stelle sono il segno di un firmamento che facciamo fatica a contemplare, è il firmamento della nostra interiorità» (don Luigi Maria Epicoco). Possiamo così avvertire una «Presenza immensa, profonda» che ci attrae e ci apre l’anima a una speranza nuova che diventa certezza. Una delle ultime parole che ci lascia la Bibbia afferma infatti la promessa del nostro Redentore: «Io, Gesù, sono la radice e il germoglio di Davide, la Stella luminosa del mattino» (Apocalisse 22,16).
C’è dunque una stella per tutti noi, per ogni famiglia, ogni popolo e ogni nazione, per chiunque attende e spera. Vegliando con tanti fratelli e sorelle di ogni popolo, camminiamo verso quell’incontro, verso quell’Evento: «La nascita di Cristo che illumina, redime e benedice e consacra tutte le nascite di prima e tutte le nascite di poi. Ogni bambino che viene alla luce ripete il miracolo del Natale di Gesù, perché è Dio che vuole quella vita» (Giovanni Testori).
Proprio per questo Gesù ha voluto incarnarsi, nascere da una Madre e condividere il tempo e la storia di ciascuna delle sue creature: allora dobbiamo amare la vita dei viventi perché in essa è presente una rivelazione del suo amore!
Possiamo concludere con una preghiera: «Gesù, Stella luminosa del mattino, Giorno senza fine preparato dai secoli, Dio fatto per noi Bambino nel Grembo di Maria, la Vergine Madre, vieni e avvolgi nel candore luminoso del Tuo Natale tutti noi e guidaci verso quegli orizzonti di pace, di amore, di gioia, di quella fraternità universale che il Padre Celeste ci ha preparato!».
Buon e Santo Natale a tutti i lettori!
Le Carmelitane di Locarno-Monti
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)
Oggi, mercoledì 18 dicembre, alle 20.30, padre Francesco Patton ofm, sarà in Ticino per un incontro dal titolo "Il coraggio della pace. Riflessioni su dialogo, riconciliazione e speranza (quando tutto sembra perduto)". Modera Andrea Fazioli