Il Segretario di Stato americano Marco Rubio è tornato a parlare dei tagli all’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale USAID, annunciando ufficialmente la cancellazione dell’83% dei programmi inseriti nei vari ambiti di intervento, i cui finanziamenti avrebbero negli anni messo in pericolo gli interessi nazionali. Nella conferma, arrivata con un post su X, è stato inoltre precisato, che la gestione del restante 18% che continuerà a restare attivo dopo l’intervento, sarà affidato proprio al Dipartimento di Stato.
Con l’occasione Rubio ha anche ringraziato l’ente temporaneo DOGE, supervisionato da Elon Musk, che si sta occupando proprio del progetto di eliminazione delle spese superflue, dichiarando: “Abbiamo portato a termine una riforma storica ed attesa, dopo sei settimane di consultazioni con il Congresso, finalmente abbiamo congelato le risorse destinate agli aiuti esteri“. Finanziamenti che ammontavano a decine di miliardi di dollari, prevalentemente destinati negli ultimi anni a Kiev sia sotto forma di sussidi umanitari che per la costruzione di scuole, rifugi antiaerei ma anche come sostegno diretto al bilancio statale.
Marco Rubio ha confermato il taglio alla maggior parte dei finanziamenti forniti dall’agenzia USAID per lo sviluppo internazionale. L’intenzione di Trump, manifestata già lo scorso 20 gennaio era quella di eliminare almeno il 90% di tutti i programmi, tuttavia si è deciso per un 83% lasciando però piena libertà decisionale sulla destinazione dei fondi rimanenti al Dipartimento di Stato.
Lo stop improvviso a tutti gli aiuti umanitari all’estero, ha provocato numerose polemiche, non solo da parte dell’Ucraina che contava sulle risorse per l’assistenza alla popolazione durante la guerra, ma anche dalle varie Ong del mondo che operano per salvaguardare la sicurezza e la salute in altri paesi come Afghanistan e altri stati dell’Africa subsahariana. Tra le motivazioni di questa misura, soprattutto la necessità di recuperare i cosiddetti “sprechi” individuati dal dipartimento guidato da Elon Musk.
Prima del blocco degli aiuti, gli Stati Uniti erano il più grande distributore di assistenza estera al mondo e l'USAID era il meccanismo principale per l'erogazione di tali fondi.
Nel 2023, gli Stati Uniti hanno fornito 72 miliardi di dollari di assistenza in tutto il mondo, a sostegno di ogni tipo di intervento, dalla salute delle donne nelle zone di conflitto all'accesso all'acqua potabile, dai trattamenti per l'HIV/AIDS alla sicurezza energetica e alla lotta alla corruzione.
Nel 2024, ciò corrispondeva al 42% di tutti gli aiuti umanitari monitorati dalle Nazioni Unite.
fonte: agenzie/red
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