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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (31 maggio 2025)
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  • Zurigo

    Zurigo: il Papa scrive al raduno degli anabattisti

    Amare, vivere nell'unità, servire. È la sintesi del messaggio di Leone XIV, in inglese, al movimento anabattista che commemora, con il motto "Il coraggio di amare", 500 anni di fondazione. Nacque a Zurigo nel 1525, quando un gruppo di credenti nell’ambito della Riforma praticò il primo battesimo degli adulti in epoca moderna. La preghiera espressa dal Papa è che le relazioni siano fraterne, "si approfondiscano e crescano".

    Il Pontefice usa le parole di Gesù risorto che dona la pace ai discepoli e che, ricorda, non ha nascosto i segni della sua Passione ancora visibili nel suo corpo glorioso. "Tutti i seguaci di Gesù possono immergersi nella novità radicale della fede e della vita cristiana", scandisce il Papa, precisando che, in effetti, questo desiderio di rinnovamento caratterizza lo stesso movimento anabattista.

    Purificare la memoria per sanare le ferite e portare frutto

    L'invito, poi, ai mennoniti - la più numerosa delle Chiese anabattiste - ad un dialogo con i cattolici affiché in entrambe le Chiese si faccia “ogni sforzo per vivere il comandamento dell'amore, l'appello all'unità dei cristiani e il mandato di servire gli altri". Anche le qualità di onestà e gentilezza sono necessarie nel riflettere sulla storia comune, secondo Leone XIV, il quale sottolinea che si tratta di una storia "che comprende ferite e narrazioni dolorose che influenzano le relazioni e le percezioni cattolico-mennonite fino ai giorni nostri". È importante "quella purificazione della memoria e quella rilettura comune della storia che può permetterci di sanare le ferite del passato e di costruire un nuovo futuro attraverso il coraggio di amare". Solo per questa via, osserva ancora, il dialogo teologico e pastorale può dare frutti che durino nel tempo.

    Più cresce l'unità, più efficace è la testimonianza di Cristo

    Consapevole che questo non è certo un compito facile, il Papa ricorda alcuni momenti della vita di Gesù, quelli in cui maggiormente egli si sentiva messo alla prova, rivelatori di quanto siano stati e siano decisivi i comandamenti dell'amore. E il Successore di Pietro torna ancora sul tema dell'unità, citando Sant'Agostino: “Tutta la mia speranza è esclusivamente nella tua grandissima misericordia. Concedi ciò che comandi, e comanda ciò che vuoi” (Confessioni, X, 29-40). Infine aggiunge che è fondamentale, nel contesto del nostro mondo martoriato dalla guerra, il nostro continuo cammino di guarigione e di approfondimento della fraternità: "Quanto più i cristiani saranno uniti - conclude -, tanto più efficace sarà la nostra testimonianza di Cristo Principe della Pace nella costruzione di una civiltà dell'incontro amorevole".

    Chi sono gli anabattisti?

    Il movimento anabattista nasce nel 1525. Siamo nell’ambito di quei processi di riforma della Chiesa che ebbero inizio nel 1517 a Wittenberg ad opera di Martin Lutero. L'origine  è da ricercare a Zurigo, dove Corrado Grebel, Felice Manz e Giorgio Blaurock, separatisi dal movimento creato da Zwingli, confermarono, nel 1525, per mezzo del battesimo agli adulti, il loro cristianesimo separatista. Gli Anabattisti avevano come principale obiettivo quello di "ri-battezzare" i credenti, perché per loro il battesimo dei neonati, ricevuto per volontà altrui e per interposta persona, era nullo.

    Le dottrine fondamentali degli Anabattisti furono definite nel 1527 nella cosiddetta "Confessione di Schleitheim". Oggi il credo anabattista, è presente negli Stati Uniti attraverso il movimento mennonita e gli amish.

     fonte: vaticannews/red

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