La scuola cattolica femminile St. Katharina di Wil, nel Cantone di San Gallo, non è gestita in conformità con la Costituzione. È questa la sentenza pronunciata il 17 gennaio 2025 dal Tribunale federale. L'istanza ha giudicato che l'istituto discriminava i ragazzi e mancava di neutralità sul piano confessionale.
Barbara Ludwig, kath.ch / traduzione e adattamento: Raphaël Zbinden/traduzione dal francese di redazionecatt
Una scuola finanziata con il denaro dei contribuenti non deve discriminare i sessi o le religioni. È quanto ha deciso il Tribunale federale dopo un'udienza pubblica riguardante la scuola cattolica femminile St. Katharina di Wil, riporta il quotidiano zurighese Tages-Anzeiger. Secondo la massima autorità giuridica svizzera, le scuole pubbliche riservate esclusivamente alle ragazze o ai ragazzi sono discriminatorie. Inoltre, violano la neutralità religiosa quando sono troppo fortemente orientate verso una religione particolare.
Contratto di prestazioni e sovvenzioni
La «Kathi», come viene comunemente chiamata, è certamente una scuola privata, ma è riconosciuta dallo Stato. Beneficia quindi di un contratto di prestazione con il comune di Wil e l'istruzione è gratuita per le ragazze residenti nel comune. Poiché la scuola opera su mandato pubblico e riceve sovvenzioni, il Tribunale federale ha ritenuto che i principi costituzionali che regolano la scuola pubblica in Svizzera si applicassero anche alla «Kathi», riporta la Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Parti importanti del contratto stipulato tra l'istituto e il comune non sarebbero quindi più valide.
L'ex scuola del convento di St Katharina, oggi gestita da una fondazione, è oggetto di polemiche dagli anni '90. Il conflitto è entrato in una fase legale dal 2016.
Neutralità religiosa in discussione
I ricorrenti sono il politico dei Verdi Sebastian Koller e i Giovani Verdi di Wil-Fürstenland. Hanno criticato la separazione dei sessi all'interno della scuola, ritenendo che discriminasse i ragazzi – un punto su cui ora hanno ottenuto ragione dal Tribunale federale. Hanno inoltre denunciato il fatto che le attività religiose violassero l'obbligo di neutralità in materia. In questa scuola secondaria femminile, tutte le studentesse partecipano a quelle che vengono chiamate «attività di formazione dei valori». Si tratta in particolare di pellegrinaggi, funzioni religiose, meditazioni e viaggi ad Assisi.
Il giudice federale Marianne Ryter ha accolto il ricorso di Sebastian Koller su questa questione, secondo quanto riportato dal Tages-Anzeiger. Secondo il magistrato, il programma scolastico è talmente permeato da attività religiose che le ragazze devono quasi completamente assentarsi dalle lezioni se vogliono sottrarsi a tali attività. Un'altra giudice federale, Julia Hänni, e il suo collega Matthias Kradolfer hanno tuttavia considerato la questione da una prospettiva diversa, argomentando principalmente sul carattere volontario della frequenza scolastica. Il comune non obbliga nessuno a frequentare la «Kathi», mentre la scuola è aperta alle studentesse di tutte le religioni.
Dopo tre ore di discussione, la giuria composta da cinque giudici ha deciso, con tre voti di scarto, di accogliere il ricorso di due membri del partito dei Verdi, riporta il St. Galler Tagblatt. La sentenza del tribunale amministrativo di San Gallo e il contratto scolastico del 2016 sono quindi annullati. (cath.ch/kath/bal/rz/traduzione e adattamentoredazionecatt)
«Non escludiamo di prendere in considerazione nuove forme di scolarizzazione»
La decisione del Tribunale federale «è molto sorprendente per noi, perché mette in discussione la storia della nostra scuola, che ha più di 200 anni», ha dichiarato a kath.ch Roman Gehrer, membro del Consiglio di fondazione della scuola St Katharina. Il Consiglio si riunirà ora per analizzare la situazione e valutare le possibili azioni da intraprendere. In una prima fase, si tratterà di attendere la deposizione della decisione giuridica per iscritto. Il Consiglio cercherà inoltre di contattare i rappresentanti del Comune di Wil per discutere le conseguenze della sentenza. «Non escludiamo di prendere in esame eventuali nuove forme di scolarizzazione», ha dichiarato Roman Gehrer. L'attuale funzionamento della scuola non è tuttavia compromesso e proseguirà come di consueto fino a nuovo ordine. BAL/traduzione e adattamento redazionecatt